Benighted

Ekbom

Ci sono suoni sinistri che non fanno assolutamente presagire a qualcosa di buono, a volte anche il silenzio gioca questo brutto scherzo. Non possiamo restare indifferenti “Prodome” ci addentra nelle note malvagie del nuovo album in casa Benighted, il full length dal titolo “Ekbom” è un concentrato di violenza sonora, aggressività, il tutto condito da una perizia tecnica davvero invidiabile, da cui ne scaturisce un sound, da una parte ricco appunto di furia, dall’altra soluzioni molto musicali. Scars” è la perfetta opener, ricca di tempi furiosi, voci raccolte direttamente dall’inferno e tra le righe, anche se può sembrare un eufemismo riesco a percepire la parte più melodica della band.Chi sono questi temibili Benighted, una formazione transalpina dedita a un brutal death metal/grindcore, possiamo considerarli dei veterani della scena, visto che sono attivi ormai dal lontano 1998. In tutti questi anni non sono mai stati fermi e hanno consolidato il progetto con una robusta discografia.Tornando al nuovo “Ekbom”, la traccia numero 3 porta il nome di “Morgue”, un riffs carico di energia e groove prima, lascia spazio a note intricate, anche qui la band si muove sempre molto abilmente, mentre la voce di Julien Truchan si divide tra parti growl e altre quasi in stile black metal, trascinatore!

Apprezzo il loro modo di concepire il metal estremo, se da una parte c’è: velocità, rabbia e aggressività, è pur vero che sono accompagnati dal tentativo cercato e trovato di restare ancorati al primo e forte impatto, specie grazie al lavoro di Emmanuel Dalle alle sei corde. “Le Vice des Entrailles”, con tutta probabilità è uno dei momenti meno rassicuranti dell’intero album, non riusciamo a prendere respiro, la sezione ritmica gioca un ruolo fondamentale: Pierre Arnoux al basso e Kevin Paradis alla batteria sono indemoniati. “Nothing Left To Fear” è una canzone davvero brutale, alcuni rimandi ai grandi del passato, anche se questo è il nuovo metal estremo, una sorta di 2.0, a dimostrazione che quando qualcuno asserisce che il genere è stagnante si sbaglia e di grosso. La title track “Ekbom” continua a camminare sul sentiero tracciato, fatto di blast-beats, riffs tritaossa e voci malvagie, è tutto molto horror!

Con “Metastasis” a tratti conosciamo anche il lato più thrash della band, non prendetemi per pazzo “ho detto a tratti”, una cosa è certa i Benighted non amano la staticità, una caratura tecnica eccellente, a proposito, dopo metà brano ci troviamo di fronte a un solos molto bello e melodico.“A Reason for Treason” il viaggio alla scoperta del nuovo capitolo in casa Benighted continua, di certo non ci sia annoia, anzi… l’adrenalina non manca mai. “Fame of the Grotesque”, il nuovo metal estremo colpisce ancora, tra un mezzotono sotto di una chitarra a sette corde e voci serrate. Con “Scapegoat” ci stiamo avvicinando al termine dell’album, ma prima di chiudere c’è tempo per qualche improvvisazione tribale.
Flesh Against Flesh” e “Mother Earth, Mother Whore” ci accompagnano ai titoli di coda, felici e soddisfatti per esserci messi all’ascolto del nuovo Benighted. “Ekbom” è un ottimo disco, non mi trovo assolutamente d’accordo con chi dice che la musica buona usciva solamente anni fa, ascoltare per credere!Promossi a pieni voti, bravissimi.

In alto il nostro saluto, Stay Brutal.

Trevor

 

Prodrome
Scars
Morgue
Le Vice des Entrailles
Nothing Left to Fear
Ekbom
Metastasis
A Reason for Treason
Fame of the Grotesque
Scapegoat
Flesh against Flesh
Mother Earth, Mother Whore

Julien Truchan – vocals
Emmanuel Dalle – guitars
Pierre Arnoux – bass
Kevin Paradis – drums