Battle Beast
Circus of Doom Live in Helsinki 2023
All’Helsinki Ice Hall, tremila persone circa hanno assistito alla performance luminosa dei Battle Beast due anni fa. Ora ecco esso viene pubblicato con allegate 24 pagine di libretto. Lo si troverà in tre formati: Cd; blu-ray; digitale, come ormai è norma per molti prodotti discografici.
Il concerto, che è più o meno la riproposizione del sesto orecchiabilissimo album (2022), dopo l’intro, inizia con una song dal ritmo cadenzato di stampo gotico-sinfonico, quale è ‘Circus of Doom’ che mette in luce subito la cifra interpretativa più che quella della potenza che pure denota chiaramente quanto in effetti a tutt’oggi la cantante sia una delle voci più potenti del panorama metal e però non le manca la capacità di leggere emotivamente le canzoni con l’abilità esecutiva; tutto il concerto lo dimostra. E partendo con ‘Circus of Doom’ viene proprio fuori la teatralità spinta della band. Naturalmente le tracce raccontano anche della verve rockettara che alla base è spesso presente, magari mischiata con la loro bravura anche di essere disco-metalrock, per ritmi ballabili come avviene in ‘Straight to the Heart’; la nightwishiana ‘Armageddon’ e ‘King for a Day’. Del resto sono momenti utili a far saltare la gente sotto il palco, e siccome la carica permane rock non si avverte alcun negativo stacco dall’insieme sonoro. Si sa che i Battle hanno anche legami col pop e il soul nelle linee vocali, e così ecco l’hard-rock di ‘Familiar Hell’ ad inserire tale essenza nel concerto. Con ‘Place that We call Home’ emerge il lato folk-metal, e non è meno dinamico.
E il rallentamento col tipico pezzo middle-time di certo Heavy Metal tradizionale viene inserito tramite ‘Where Angels fear to Fly’. Di certo i picchi valoriali sono quelli dove più di tutto si esprime l’ampiezza evocativa ammaliante come in ‘No more Hollywood Endings’ in cui l’ugola sa trasmettere in pienezza l’essenza che era scritta anche da studio, e ciò dimostra quanto questa artista sia grande nella sua presenza scenica di virtuosa del proprio strumento che sono le magiche corde vocali che possiede. La sua estetica vocale ha quel pizzico di raucedine che la valorizza in cattiveria, ma in realtà nella sua voce monumentale c’è tanta pulizia e armonia da essere in grado di mantenere sempre raffinatezza, oltre ad essere brava a dare tonicità ad ogni passaggio. Viaggiando in rete in realtà si trovano anche video dove le sue prestazioni sono un po’ sottotono, ma qui, sapendo che si registrava si sarà preparata al meglio ed il risultato appare ammaliante. Manca purtroppo il pezzo power-violento strettamente Heavy Metal, brani che pure nella loro discografia ci sono, ma del resto mancano anche nel disco ‘Circus of Doom’.
Strumentalmente i suoni sono equilibrati, tutti valorizzati, e fortuna che non mancano gli assoli atti ad alzare il livello elettrico dello show. Per il resto nessuno strumento tenta carte fuori le righe, sarà un peccato ma d’altronde al loro tipo di musica non serve. Le tastiere scontate come quelle di ‘Bastard Son of Odin’ e presenti anche altrove, oggi tanto in voga in certo metal melodico, possono come al solito far storcere il naso i puristi metallari, in realtà dal vivo ci stanno bene e non danneggiano il songwriting centrale delle composizioni. Ci sono diverse canzoni semplici e lineari, ma hanno tutte la carica giusta per la dimensione concertistica. L’operazione dimostra che la band ha costruito quell’album nel 2022 proprio tenendo presente la misura live, per fare sì che tutte potessero funzionare a dovere in quell’ambito. Del resto è proprio il carattere della band ad essere conformato così.
Il pubblico emerge bene dalla registrazione, ed è una cosa positiva atta a dare la giusta dimensione live visto che i pezzi appaiono eseguiti quasi in modo perfetto a rischio di parere da studio, ma comunque ci si mette anche la relazione tra la singer e il pubblico ad aumentare l’atmosfera dal vivo, oltre alle presentazioni verbali fatte dal chitarrista. Poi arriva l’episodio di ‘Roussian Roulette’ a dilungarsi in una sezione strumentale con la batteria al centro per eccitare il pubblico, e così ‘Eden’ ripetendo il ritornello.Un concerto sicuramente pieno di energia il quale non può che essere apprezzato dal pubblico presente all’evento, ma anche su disco questo live fa la sua vitale figura.
Il disco da studio ‘Circus of Doom’ non è il loro migliore album, ma è fatto per vivere appieno il senso live; persino il filler ‘Wings of Light’, filler in quanto quasi copia di un brano dei Nightwish, funziona egregiamewnte in questo contenitore. Assistere allo spettacolo dei Battle Beast funziona sia per coloro che amano scatenarsi e imbizzarrirsi fisicamente, sia per quelli che fermi seguono la prestazione di Lohuimo al modo qual era quello di concentrasi sul bel canto di Pavarotti. I Battle Beast non sono mai stati originali ma hanno personalità forte, e ormai vanno considerati di inossidabile fama; una loro esperienza sul palco non è da perdere.
Roberto Sky Latini
Intro
Circus of Doom
Straight to the Heart
Familiar Hell
Armageddon
Place that we call Home
No more Hollywood Endings (‘No more Hollywood Endings’ – 2019)
Eye of the Storm
Where Angels fear to fly
Bastard Son of Odin
Roussian Roulette
Wings of Light
Eden (‘No more Hollywood Endings’ – 2019)
Master of Illusion
King for a Day (‘Bringer of Pain’ 2017)
Beyond the burning Skies (‘Bringer of Pain’ 2017)
Noora Louhimo – vocals
Joona Björkroth – guitar
Juuso Soinio – guitar
Janne Björkroth – keyboards
Eero Sipilä – bass
Pyry Vikki – drums