Bardomagno

Valvassori del BardFolk

Evabbè cari miei qui tocca sta molto attenti perché li bardi so tornati con la loro ironia scanzonata e pungente e sebbene sono stati mantenuti gli stilemi musicali fatti con strumenti acustici  folk son stati aggiunti  modernità e strumenti affilati come lame. È fuor di dubbio che li Bardomagno siano dei talentuosi musicisti e questo loro novo disco lo sta qui a dimostrare con una produzione degna del loro rango che consegna alla comunità feudalesimo e libertà il risultato del loro lavoro di menestrelli evoluti.C’è uno stretto legame tra due realtà che fanno parte dello stesso feudo ed il nodo gordiano che lega le due cose è Valerio Storch in arte Abdul il bardo ed il minimo comune denominatore tra i Bardomagno ed i Nanowar OF steel che lega il tutto è questa ironia tout court non forzata ma che riesce con smacchevole realtà ad essere maledettamente  attuale (e scusate se lo ripeto) e pungente. Tutto questo però è gradevole da ascoltare perché nei loro testi non vi è volgarità alcuna ed è per questo che l’ironia che taglia in due le amenità della vita è divertente da ascoltare. Anche perchè  la scorrevolezza delle canzoni ti permette di arrivare alla fine del disco con la voglia di ricominciare l’ascolto.

Non mancano le citazioni non so quanto volute perché in “indovina L’eresia” penso si sia citato  il Pete Townsend solista con la canzone  “Let My Love Open the Door”. Ma non è l’unica perche  nel disco vi sono altre citazioni e featuring come dicon li bravi scribaioli perché infatti troviamo addirittura Valerio Lundini (che a me non piace per niente) che partecipa alla poetica “Rolando lo Scureggione” mentre   Lorenzo Baglioni partecipa a Notte prima degli esami di storia dove Valerio scanzona  Venditti.Ma il fulcro de la nova storia de li Baldi Bardo è “Chiedo Scudo” primo singolo  e video del sacro rotolo.Che altro non è che un sentito omaggio all’iconico personaggio RAI che fu  ed è (che lo pater eterno lo abbia in gloria) , Luca Giurato.  Nella canzone sono presenti molti riferimenti alle sue gaffe a partire dal titolo “Chiedo Scudo” in cui emerge l’intento parodico medievale, tipico tocco bardomagnesco.

La narrazione epica del brano oscilla tra l’assurdo e il paradossale riprendendo le sue frasi celebri rimescolandole nel contesto di un’investitura medievale che porterà il protagonista del testo della canzone a essere insignito del titolo di “Duca Giurato”.In chiusura di codesto storico documento  da me scribacchiato volea citar financo Clero Mania Dance dove sempre in chiave folkloristica li Bardomagno ci fanno danzare  con le citazione  delle varie musiche brasilere.

Un disco che a parte gli scherzi non toglie e non nulla di nuovo  ad un  gruppo  che si mantiene sempre allo stesso livello  qualitativo degli altri due album e quindi bando alle ciance e diamoci alla pazza gioia  danzando  sulle panche delle osterie con i boccali i birra in mano tutti a cantar a squarcia gola le poetiche melodie bardomagnane. 

Stefano Bonelli

Italienzug
Marco Polo
Giovanna Pulzella
Indovina l’Eresia
Terre d’Arda
Rolando lo Scureggione (feat. Valerio Lundini)
Chiedo Scudo
Lotta al Patriarcato
Notte Prima degli Esami di Storia (feat. Lorenzo Baglioni)
Clero Mania Dance
Valvassori del BardFolk

Valerio Storch – Abdul Il Bardo – cantante, chitarrista ed autore e compositore dei brani
Edoardo Sala – Fra’ Casso Da Montalcino – alla batteria
Massimo Volontè – Svenwalter lo Normanno – ai flauti, cornamusa e strumenti a corda
Joseph Ierace – Beroardo Arpeggiapalle – alle