Azymuth

Marca Passo

A cinquant’anni dall’album di debutto Azimuth del 1975, il nuovo album Marca Passo dimostra che l’alchemica miscela di jazz-funk brasiliano e anima samba cosmica della band rimane vitale come sempre, e il gruppo onora la profonda eredità dei suoi fondatori scomparsi.

Degli Azymuth non ho saputo più nulla li ho sempre ammirato per la loro miscela di jazz e samba e laloro formazione a tre  con il basso slappato e le tastiere iconiche di Josè Roberto Bertrami rimarranno nella storia della jazz fusion latina/brasiliana. Ero rimasto indietro rispetto  alla loro discografia rispetto a dischi come  Jazz Carnival con la title track diventata famosa per essere la sigla di un programma di Mino d’amato che si chiamava Mixer se non mi sbaglio, e proprio oggi facendo “zapping” su Qobuzz mi sono accorto che è uscito il nuovissimo album chiamato Marca Passo  un disco che ascoltandolo dimostra che l’ensemble non ha perso nulla del loro trademark che li ha resi famosi in tutto il mondo.

Registrato a Rio de Janeiro, Marca Passo è la prima pubblicazione completa dopo la scomparsa del batterista fondatore Ivan “Mamao” Conti nel 2023, dopo la precedente perdita del tastierista Jose Roberto Bertrami nel 2012. Alex Malheiros, l’unico membro originale rimasto, considera la gestione dell’eredità musicale della band come un dovere spirituale. A lui si affiancano l’altrettanto devoto Kiko Continentino (Milton Nascimento, Djavan) alle tastiere, che fa parte del gruppo dal 2016, e la nuova recluta Renato Massa (Marcos Valle, Ed Motta) alla batteria

Tuttavia, fin dalle prime registrazioni, gli Azymuth sono sempre stati molto più grandi della somma delle loro parti. Il suono inconfondibile di questa “orchestra a tre” affonda le sue radici nella scena brasiliana degli studi MPB degli anni ’70 e dei primi anni ’80, un’epoca in cui gli artisti fondevano i ritmi tradizionali brasiliani con il jazz globale, il rock e gli elementi psichedelici e progressivi emergenti. Marca Passo continua questa eredità, fondendo senza soluzione di continuità le tradizioni musicali brasiliane con le influenze globali e mostrando l’eccezionale musicalità che alimenta il suono distintivo e multidimensionale degli Azymuth.

L’album è prodotto dalla mente dello studio Daniel Maunick, responsabile dei due precedenti album in studio degli Azymuth, Fenix del 2016 e Aurora del 2011. I crediti di Daniel includono anche album di Marcos Valle, Sabrina Malheiros e Terry Callier. Gli Azymuth hanno anche invitato il padre di Daniel, il reale britannico del jazz-funk Jean Paul “Bluey” Maunick, degli Incognito, a suonare la chitarra in una nuova versione del classico degli anni Ottanta degli AzymuthLast Summer In Rio“, in omaggio al compositore della canzone, Jose Roberto Bertrami. Anche “Samba Pro Mamao” è una nuova composizione dedicata all’amato batterista originale degli Azymuth, Ivan “Mamao” Conti.

Stefano Bonelli

Fantasy ’82
Belenzinho
Marca Tempo
O Mergulhador
Last Summer in Rio (feat. Bluey)
Arabutã
Crianças Valentes
Andaraí
Samba Pro Mamão
Togu
Arabutã (Daniel Maunick Extended Mix)

LINE UP:

Alex Malheiros – bass, guitar, vocals
Kiko Continentino – keyboards
Renato “Massa” Calmon – drums
Jean Paul “Bluey” Maunick – guest (track 5)