Asgaard
Lullabies for Harlots
Formatisi nel 1994 in Polonia, gli Asgaard sono un gruppo difficile da incasellare in un singolo genere musicale. Visionari, camaleontici e sempre originali, riescono a spaziare tra diversi stili con una versatilità unica, evitando la banalità in ogni loro composizione.
Dopo aver pubblicato sette album completi, la band ritorna con questo EP, che contiene sei tracce, tra cui una reinterpretazione di una delle canzoni dei loro connazionali Behemoth, che viene integrata perfettamente nel sound caratteristico degli Asgaard. Sebbene il genere di riferimento possa essere il gothic metal, anche in questo caso il gruppo non rinuncia a sorprendere.Il disco si apre con tre brani che si muovono nel territorio del gothic metal, ma che presentano anche influenze evidenti del mondo elettronico in chiave dark. La componente elettronica domina infatti il suono, con atmosfere mutevoli e articolate che si intrecciano perfettamente con la voce, creando un contrasto affascinante e complesso.La cover di Antichristian Phenomenon dei Behemoth prende una direzione sinfonica e operistica, sorretta da una ritmica elettronica e dal canto growl, dando vita a un amalgama tanto audace quanto riuscita.
È un esempio perfetto della capacità degli Asgaard di reinventare il materiale di altri artisti, arricchendolo con il proprio stile distintivo.La seconda parte dell’EP si distingue nettamente dalla prima con tre brani acustici, dove la voce, la chitarra e il piano creano una fusione di delicatezza e malinconia, regalando un’esperienza sensoriale intima e profonda.Il contrasto tra l’elettronica e il gothic rock della prima parte e la melodia introspettiva della seconda crea una divisione netta nel progetto.L’impressione infatti è quella di essere di fronte ad una raccolta di brani ben distinti e non ad un concetto di album vero e proprio.
Tuttavia, pur nella sua apparente frammentarietà, ogni singolo brano ha una propria vita e un impatto musicale che non può essere ignorato.
In definitiva, sebbene il disco non possa essere considerato un’opera unitaria nel vero senso del termine, l’intento degli Asgaard di stupire e di esplorare nuovi orizzonti musicali è chiaramente il cuore pulsante di questo EP.
La capacità di destreggiarsi tra generi diversi con naturalezza e audacia rimane il punto di forza della band, che continua a offrire brani ricchi di idee innovative, senza farsi vincolare da schemi o regole predefinite.
Daniele Giudici