Animal As Leader

Parrhesia

Album numero cinque per questo trio iper-dinamico statunitense. Irresistibili ritmiche, freschezza compositiva e punteggiature iperboliche, fanno di questo disco un muro di suoni pazzoidi che creano una superficie piena di escrescenze e di avvallamenti dai bordi taglienti, ma pur sempre un muro, sul quale bisogna arrampicarsi con le orecchie.

Un altorilievo sonoro che scatta in tutte le direzioni. Sei anni dall’ultimo full-lenght del 2016, e la band non sembra aver perso smalto. Musica strumentale che vive benissimo senza voce, e si gusta in maniera molto epidermica, c’è poco di cerebrale dal punto di vista percettivo.

Difficile scegliere i brani migliori perché tutti hanno delle caratteristiche che colpiscono.  ‘CONFLICT CARTOGRAPHY’ è scattante ma anche poetica, soprattutto nell’orecchiabilità finale. Più tecnologico l’arrangiamento di ‘MONOMYTH’ che tra le maglie nervose apre però a vedute più ampie come ad aprirsi un varco a forza fra le reti strutturali. ‘RED MISO’ scalda col calore dei toni bassi ed evolve in una soffice ballata sinuosa di tipo tradizionale, ma non manca la vibrazione ritmica che  sembra una malinconica sottolineatura di una insoddisfazione emotiva che nel brano passa dalla morbidezza alla distorsione deformata, in una dicotomia schizofrenica. ‘GESTALTZERFALL’ usa un altro ritmo irrefrenabile, e le sue pause meno elettriche, hanno però sempre una asimmetria della cadenza che non permette al cervello di rilassarsi finchè non arriva proprio uno stop che cambia verso una più liquida sofficità, e anche il drumming diviene più lineare, per poi far crescere l’intensità finale. Una certa verve orientaleggiante s’intreccia nel motivo sonoro del meno sperimentale ‘MICRO-AGGRESSION’, pezzo quasi asettico nella sua iperattività ritmica, e per questo poi cerca un po’ di più caldo respiro, su cui è messo un assolo di tipo più classico, un ponte centrale tra i momenti “esagerati”.  Quasi un ritmo da Noise Metal quello di  GORDIAN NAUGHT’, scuro e potente, con una maggiore pachidermica avanzata rispetto agli altri pezzi ma in linea con le ritmiche tipiche della band.  ‘The problem of other Minds’ abbandona parzialmente la poliedricità generale, apparendo un classico pezzo strumentale da chitarrista “tradizionale”, e che anche per questo risulta meno significativo, di una estetica che non è prettamente la loro.

C’è un enorme virtuosismo in questo lavoro, una grande abilità tecnica usata per essere eclettici, dismorfici, eccetto in alcuni momenti più “normali” disseminati qua e là tra le pieghe della pazzia esecutiva. La chitarra a otto corde è utilizzata per non far mancare nulla a questa musica colorata. L’anima metallica è forte, ma c’è una netta attitudine jazz nell’inanellare le idee progressive. Attenzione, nonostante la sua pluridirezionalità sonora, non è musica difficile, in qualche modo è molto divertente. Il tecnicismo non è usato solo per tirare fuori forme altrimenti non estraibili dalla mente, esso stesso è elemento sostanziale, un tecnicismo estremo ma piacevolissimo proprio perché tecnico. E’ per la maggior parte metal scatenato, che deborda adrenalina ed eccita gli animi. La bellezza del ritmo sincopato attira come un vortice graffiante, e gli improvvisi squarci melodici diventano variazioni che arricchiscono col loro pathos la visione d’insieme. In qualche modo questa estetica rientra nelle allocuzioni svalvolate di Protest The Hero o Leprous, con i dovuti distinguo, nel senso che i generi non sono sovrapponibili del tutto, ma l’idea del virtuosismo li collega fra loro in modo abbastanza chiaro, sebbene qui ci sia una maggiore dose di Djent. Gli Animals as Leaders hanno estremizzato la loro espressività, più duri, più veloci, più “riempiti” , eppure accessibilissimi, digeribili al primo ascolto da chi è abituato a queste escursioni umorali.

Roberto Sky Latini

Sumerian Records
www.animalsasleaders.org

Conflict Cartography
Monomyth
Red Miso
Gestaltzerfall
Asahi
The Problem of other Minds
Thoughts and Prayers
Micro-aggression
Gordian Naught

Tosin Abasi – guitar
Javier Reyes – guitar
Matt Garstka – drums