Ancient

live report Il ritorno degli antichi

-Il Ritorno Degli Antichi- 

“Nell’universo immaginario creato dallo scrittore Howard Phillips Lovecraft, gli Antichi (elder things o elder ones) sono delle creature extraterrestri che avrebbero dominato il nostro mondo prima ancora della venuta del genere umano. Appaiono per la prima volta nel racconto Le montagne della follia (1931), ma vengono citati anche ne La casa delle streghe (1932) e ne L’ombra calata dal tempo (1935).

Ebbene e con questa piccola intro letteraria ci addentriamo nello show dell’otto Aprile del Traffic di Roma ringraziando l’agenzia della Good Music per il colpo da maestro di aver portato in territorio Italico per due date una leggendaria band Black Metal e di aver goduto di uno show memorabile da raccontare ai posteri. Ma bando ai convenevoli come disse Gary Oldman nel Dracula di Coppola “Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po’ della felicità che recate” cominciamo…..

-Burian- 

I primi a salire sul palco sono stati i Burian di Latina band dedita ad un black metal molto basilare con un cantato in madre lingua Italiana. Pregio che ho apprezzato subito in questa band è il loro comunicato nella parte iniziale della loro pagina “Burian it’s not a nsbm band or political band.

In our lyrics we treat only what we want to treat, in particular:
nature, environmental destruction, occultism, anti- religion, hatred.
Of course politic it’s not a topic that we want to be treate”. 

E’ questo almeno per il sottoscritto è un ottimo punto di partenza, per il resto ascoltando il loro show dove i pezzi sono stati rilevati dal loro unico album “Furia degli Elementi” dato che i precedenti lavori pubblicati  un demo e due mini live in formato cassetta non sono stati inseriti in sede live. Sia io che è una mia amica che ha assistito con me al concerto abbiamo potuto proferire solo una parola “Bah…….” A parte il brano Palazzo d’inverno forse quello in cui c’è più pathos e carisma da parte dei membri della band nel suono e parlo soprattutto della modulazione fra chitarre e voce ed altri strumenti dove c’è un buon amalgama, i testi in generale son  ben fatti e l’uso della lingua madre li rende appetibili ed interessante e molto bella la cover del loro album ma come cose positive ci fermiamo purtroppo qui.
Il resto dei brani  non mi ha per niente convinto e devo dire la verità che i suoni dal fonico per questa prima band sono stati modulati in maniera egregia. Innanzitutto si sono presentati male a livello scenico, sembravano usciti dalla serie tv Stranger Things come aspetto, la voce è incisiva ma purtroppo ancora acerba (le basi ci sono ma deve lavorare parecchio il singer), per il resto non per essere cattivo ma l’ho vista come un’esibizione a livello parrocchiale.

Chiudiamo questa prima parte cosi, perchè non mi va d’infierire ulteriormente, è una band che ha basi ma deve crescere e soprattutto trovare una proposta originale, allontanandosi dal già sentito, altrimenti risulta come ascoltare Freezing Moon dei Mayhem in loop, in sintesi per presentarti con una band del calibro degli Ancient devi  macinare veramente tanto…… per portare un esempio quando gli Evenfall fecero da spalla nel lontano 1997 a Dimmu Borgir e Cradlle of Filth vi assicuro che anche se presentarono solo brani dal loro primo ep non sfigurarono per niente anzi…… tuttora quel lavoro risulta odierno anche se sono passati 24 anni! (andatelo ad ascoltare e capirete il perchè) In conclusione rimandati alla prossima.

 

-Nefastoreth- 

Seconda band a salire sul palco sono I Nefastoreth con membri provenienti d’Aprilia e Roma, da quanto ho letto la proposta di culto della mano sinistra si basa tutta sulla mente di Nahash che è anche il cantante che è subentrato al posto di Lord Demorgon. Rispetto alla precedente band la componente scenica  è notevole migliore, sotto tutti i punti di vista, anche se ho notato anche qui un voler ispirarsi in modo spasmodico a qualcun’altro chi ha detto Batushka? Band che ha origine nel lontano 2002 con all’attivo un demo, due album ma lo show proposto si basa solamente sull’ultimo album Imperium serpentis evangelii in quanto c’è stato nel corso degli anni un vero e proprio stravolgimento di percorso musicale, se posso pronunciarmi in meglio proponendo qualcosa di più originale e professionale sotto tutti i punti di vista.

Lo show inizia con fumi d’Incenso ed un tavolo con candele, teschi di capra in onore del maestro Lucifero.  Sono quattro lunghe tracce la prima Martyr con un intro suonata con il piano da Nahash, che racconta l’inquisizione ed i tormenti subiti dalle streghe presunte e non nella Germania del Medioevo, la seconda è una cover dei Velvet Underground Venus In Furs veramente ben fatta che fa da intro a Et Laudabunt Dominun Qui Requirunt Eum, bello l’arpeggio che fa da ridondanza in tutta la traccia dando quel senso di malsano e claustrofobico e l’ultima Gchod ipnotica che lascia quell’idea di viaggio mentale soprattutto nella parte finale da ricollegarsi a cose black gaze uscite di recente . Una band in crescita che è stata una gradita sorpresa e che sicuramente con il prossimo album si avrà un evoluzione ma soprattutto un salto di qualità definitivo. Promossi !

BURIAN

Track List:
Intro
Limbo dell’ esistenza
Furia degli elementi
Burian
Palazzo d’ Inverno
Magnitudo
La grande menzogna

Line Up:
Thanatos – vocals from the eastern frozen winds
Gravestench – guitars
Insitor – bass
Ex Mortem – drums

NEFASTORETH

 Track List:

Myrtyr
Venus In Furs (Cover Velvet Undergorund)
Et Laudabunt Dominun Qui Requirunt Eum
GChod

Line Up: 

Nahash – vocals, guitar, piano
Stephan – guitar, bass
DrGlevil  –  guitar
Svart – drums

ANCIENT

TRACK  LIST:
Svartalvheim
Trumps of an Archangel
Huldradans
The Call of the Absu Deep
Det Glemte Riket
Paa Evig Vandring
Ved Trolltjern
Eerily Howling Winds
Likferd
Trolltaar
Nattens skjønnhet
Fjellets hemmelighet
Tribute  Bathory (13 candles)

Line Up:
Aphazel – vocals,guitar
Dhilorz –  bass
Ghiulz Borroni – guitars
Mirko Soncini– drums

-Ancient-

Ed ora è il turno dei Norvegesi Ancient la band portante ed il loro  show proposto in loco che si basa su due album Svartalveim il minicd Trolltar, Det Glemte Riket e qualcosa di Back to the land of dead. Suoni di tastiera iniziali fumo ed una alone di mistero aleggiano nell’aria come un Sogno Psichedelico il titolo di uno dei loro brani di Night Visit, d’improvviso si ode un rumore inquietante come un ululato, un lamento di una bestia che non sembra neanche un lupo, ma che in realtà è il vaso di Pandora degli antichi che si sta per scoperchiare e tirare fuori tutto ciò che è incubo e spaventoso. La ritmica di Aphazel precisa ed incessante, la sua voce tagliente come la falce della mietitrice, che t’invita a seguirlo nell’inferno dei suoi racconti di Vampiri, paura, orrori e demoni.

Nicholas Barker alla batteria a dir poco sontuoso rulla e tiene il tempo in maniera magistrale e dimostra la classe che ha un musicista che suona da almeno trenta anni, i solos del brano Huldradans sono a dir poco leggenda come gli arpeggi a stacco che accompagnano tutto il brano, gli altri due musicisti  Dhilorz e Ghiulz Borroni rispettivamente basso e chitarra mestieranti che sanno il fatto loro che hanno dato spessore e corpo al suono live.  Non c’è tantissima gente presente al Traffic e questo me ne duole, perchè il prezzo del biglietto era accessibile e la band ha proposto uno show esplosivo come da tempo non se ne vedevano nella capitale, a supporto della nera fiamma. Aphazel fra una pausa di un brano e l’altro e anche intervenuto in maniera ironica dicendo che “Gli Anziani sono tornati!”.

Per me invece  fanno le piste a molte nuove leve, anche perchè la proposta anche rivisitata in sede live dei brani non svecchia anzi ha acquistato vigore e suono cristallino. La gente presente mi ha sorpreso, è stata anche fin troppo educata ed a modo per essere ad un concerto underground  come se non volessero perdersi neanche una sfumatura delle canzoni e se posso dirla tutta  molto meglio dello show dei Marduk anche perchè qui la gente è venuta per divertirsi e non per rompere i cosiddetti al prossimo……. tanto per fare qualcosa. Sinceramente è uno show di cui non ho altro da dire  perchè mi ha veramente appagato, come è stato anche per i presenti e la persona che è venuta con me allo show, compresi graditi ed inaspettati  incontri a sorpresa di my Friend GianPaolo Caprino dei Stormlord ed il leader Cristano Borchi, cui è sempre un piacere incontrarlo per la sua gentilezza  persona di una grande energia positiva come il suo collega Gian Paolo. Conclude la serata una cover omaggio al re del Nord Quorthon 13 Candlles estrapolata dal loro ultimo album “Back to the land of the Dead” veramente bella e ben fatta, che chiude la serata in uno scroscio di applausi del pubblico e sancisce il trionfo di questa band leggendaria due sole parole Io C’ero! 

P.S. Aphazel il cantante e leader degli Ancient è stato molto cordiale e disponibile sia a parlare che per fare fotografie cosa inusuale per molti musicisti, ma invece a volte c’è l’eccezione che conferma la regola, in lui ho come rivisto gli atteggiamenti del buon Quorthon . Gli ho chiesto come mai non hanno suonato la canzone Lilith Embrace, per me uno dei loro migliori brani la mia preferita e lui mi ha risposto che non c’è stato purtroppo il tempo e si è anche dispiaciuto di ciò.

A cura di Fabio Berserk