Mi sono perso nel bosco

Etereo, evocativo e poetico… Non posso che definire così il nuovo album di Alessandro Fiori “Mi sono perso nel bosco”.

Un disco nel quale ci si perde volentieri in un viaggio universale tra poetiche peculiari e disallineate dove il pianoforte è lo strumento principale. Atmosfere oniriche e suoni riverberati fanno poi da sfondo catturando l’ascoltatore ed accompagnandolo in un vortice di emozioni. L’ amore, quale sentimento universale, è il tema principale raccontato nelle dodici canzoni, tutte scritte per la maggior parte al pianoforte.

Fiori lo racconta con delicatezza e poesia, sfiorando dal profondo le corde dell’anima. Gli arrangiamenti sono curati nei minimi dettagli e strizzano l’occhio a sonorità di stampo anglosassone pur restando ancorati alla forma canzone italiana più “classica”. Sono tanti i musicisti che hanno voluto collaborare alla realizzazione dell’album. Da Brunori Sas a Levante, da Colapesce a Massimo Martellotta, e poi Dente, IOSONOUNCANE ed Enrico Gabrielli – con cui per anni Alessandro ha condiviso uno dei suoi progetti più importanti , i Mariposa.L’album si apre con la title-track “Mi sono perso nel bosco”: la canzone che più mi ha colpito tra tutte. Un brano etereo, immerso in un’atmosfera sospesa , che racconta di paure e smarrimenti. Una scrittura molto evocativa e mai banale quella di Alessandro Fiori.

A seguire le poetiche “Io e te” con Brunori Sas e  “Amami meglio”. L’artista ci racconta la fine di una relazione con la bellissima “Buonanotte amore” ed il desiderio di inseguire i propri sogni in “Stella cadente”. Segue “Fermo accanto a te” in duetto con la cantautrice siciliana Levante e la stupenda “Una sera”, che parla di quanto l’amore ci fa crescere ed imparare ad accettare e perdonare,. Seguono “Pigi pigi”, “Per il tuo compleanno”  e “L’appuntamento”. Quest’ultimo brano racconta il  processo di rielaborazione di un lutto in seguito alla scomparsa di una persona molto cara. In chiusura la malinconica “Estate” e “Troppo Silenzio” : brano cantato in dialetto sorsese, paese nel nord ovest della Sardegna dove è nato il padre di Fiori. I ritornelli sono cantati all’unisono con Dente mentre IOSONOUNCANE ne ha curato l’arrangiamento dei sintetizzatori.

In conclusione, è vero che Alessandro Fiori si è perso in quel bosco del tutto immaginario,  sentimentale, etereo. Però ha avuto anche il coraggio di entrarci e di raccontarlo…

DavideTosello