Aleco
Gli amori alle stazioni
Alessandro Carletti Orsini usa l’acronimo Aleco per firmare i suoi dischi e questo è il suo terzo lavoro intitolato Gli amori alle stazioni che nulla toglie e nulla aggiunge alla sua musica Aleco è quello che ascoltiamo nei suoi dischi con tutte le stonature volute o non l’artista è un musicista da prendere o da lasciare.
Le stazioni qualunque esse siano, dei pullman o quelle dei treni, sono il luogo per antonomasia del sentimento principe l’amore, che può essere un momento struggente come quello dell’addio, oppure quello felice come quello finalmente di ritrovarsi .In questo arco sentimentale si introduce il nostro Aleco con il bagaglio di vita vissuta perchè si sa ogni cantautore ha il suo da raccontare ed Aleco non è da meno.Si perché possiamo ben dire che Aleco è uno che racconta l’estate in cui si vivono amori brevi ma intensi o lunghi e duraturi e ricordiamoci che il buon Alessandro ha dedicato il disco precedente all’estate , in questo cd ne parla con malinconia. Questo terzo lavoro gode di una buona produzione con suoni moderni che buttano un’occhio a sensazioni elettroniche ed ottantiane.Sono presenti anche dei featurings ad esempio nella title track la cantante Antonella Gentile si presta per i cori del brano. Ma questa di Antonella non è l’unica partecipazioni no perché nella cover del brano di Antonello Venditti viene invitato il rapper Madnight per la chiusura di Notte prima egli esami che per quanto mi riguarda si poteva tranquillamente evitare perché trovo il rap un genere inutile e rovinoso per la musica in genere.
Ma a questo particolare non da poco bisogna dire che malgrado il nostro Aleco abbia notevolmente migliorato la sua intonazione ce ancora qualcosa da curare.Gli amori alle stazioni tutto sommato è un disco piacevole da ascoltare perché le sue canzoni sono varie che ti fanno vivere sensazione diverse dove su tutti vige una sorta di malinconia,e ce n’è per tutti i gusti e per avvalorare questa affermazione troviamo nella scaletta un canzone che potremmo considerare una sorta di stornellata moderna essendo cantata in dialetto romanesco per una delle canzoni più di tutto il lavoro, solo una cosa mi chiedo perché fa suonare la chitarra acustica come fosse un mandolino? Non era meglio far suonare un mandolino vero? Tra la varie canzoni ho apprezzato Diavolo che con il piano elettrico sta li a sancire la ritmica funkeggiante a la Stevie Wonder lo dico solo come incipit della canzone stessa. Questa canzone, tra l’altro, è farcita di cori gospel che ne impreziosiscono gli arrangiamenti. Il pezzo è anche il brano che possiede un anima dark se vogliamo, quasi in contraltare, però ci arriva il brano più solare di tutti con ritmiche sambeggianti che riportano prepotentemente nella piena estate brasileira.Un cenno alla copertina mi pare d’obbligo guardandola esprime tutta la malinconia della fotografia con Aleco in tenuta estiva fermo su un binario morto ormai ricoperto d’erba che guarda con un mazzo di fiori speranzoso un treno che non arriverà mai , esprime perfettamente l’aspetto malinconico del titolo del disco.
In chiusura mi sento di poter dire che Gli Amori alle stazioni nulla toglie e nulla aggiunge a quanto fatto sinora da Aleco lui racconta la sua esperienza di vita espressa in note se volete dargli ascolto lui è pronto con i suoi amori .
Stefano Bonelli
Music Force
Aleco | Facebook
Intro GAAS
Gli amori alle stazioni Feat. Antonella Gentile
Diavolo
I Fantasmi
L’isola/La tresca
Bella
Occhi
Notte prima degli esami/Questa notte è ancora nostra Feat. David Madnight
Le comitive
Aleco – voce
Andy Micarelli – suona tutti gli strumenti