Alberto Rigoni
Unexpected Lullabies
Unexpected Lullabies è il nuovo lavoro del bassista Alberto Rigoni è il dodicesimo album solista e ci mostra come la sua musica sia fatta di diverse sfaccettature e quindi potremo ascoltare sia delle ballad sia che canzoni energiche.
L’album è prodotto e parzialmente composto da Alberto Rigoni ed è dedicato a Vittoria Parini Rigoni sua figlia che è nata da pochissimo. Per questo Unespected Lullabies Alberto ha chiamato musicisti di alto profilo come ad esempio Il leggendario bassista Michael Manring, i tastieristi Alessandro Bertoni (Graham Bonnet Band) e Vitalij Kuprij (Artension, Trans-Siberian Orchestra) possiamo considerare questa sua partecipazione come una delle ultime cose che registrato perché purtroppo ci ha lasciato creando un vuoto enorme per quanto riguarda il mondo delle tastiere, nella sua carriera si è fatto vedere spesso in compagnia di artisti italiani con cui ha collaborato. Per questo album ha partecipato alla registrazione di Ocean Traveler.
Nato nel 1981, Alberto Rigoni è un bassista, compositore, produttore noto a livello internazionale per la sua carriera come artista solista e come membro della band metal BAD As, The Italians, Natural Born Machines, co-produttore del Vivaldi Metal Project e membro della band progressive rock TwinSpirits (non più attiva) e bassista in Italia della famosa cantante canadese Kim Bingham (ex Nelly Furtado). Proprio mentre scrivo questa recensione Il nostro Alberto è alle prese con un nuovo progetto che sia chiama Nemesis Call ed intorno al sta richiamando intorno a se molti musicisti ed io già non vedo l’ora di ascoltare qualcosa.Il titolo del disco che in inglese significa Ninnenanne inaspettate, ci fa pensare a come il nostro buon bassista abbia immaginato di comporre alcune ninnenanne per far addormentare la sua bambina in modo diverso dal solito tanto per fare qualcosa di nuovo senza essere costretto a cantare le solite e note canzoncine per far addormentare i bebè.
Ed il disco in questo senso apre con Vittoria di brevissima durata che potremmo considerare come una sorta di intro alla canzone che segue che è una cover e non sarà nemmeno l’unica, di Frank Sinatra un nome che non ha bisogno di alcuna presentazione, del quale Alberto riprende Fly me to the moon che comincia in modo orchestrale per poi nella parte centrale cambiare totalmente con eclettismi vari con degli assoli stupendi. Un’altra cover del grande Frank è Strangers in the night cantata da Göran Edman io però preferisco Fly..C’è subito da dire che malgrado il disco abbia molte più canzoni del solito si ascolta che è un piacere merito anche di una buona produzione si è preferito far distinguere tutti gli strumenti anche quando arriva l’insieme delle canzoni. C’è anche spazio per una cover degli Ultravox Dancing With Tears In My Eyes a cui è stata data una lettura più roccheggiante. Altro brano da segnalare e che contiene una delle tante featuring,è Slap Lullaby suonata insieme a Karl Clews altro bassista di origine scozzese il quale si prodigato affinchè la partecipazione fosse il più valida possibile. Il disco si conclude con una canzone che è un’altra ninnanna cantata da Eleonora Damiano il pezzo si intitola Un uomo che voga uno dei pezzi belli di questo disco che ci dimostra come un evento come la nascita di una propria bimba ci cambi profondamente nell’animo ed il nostro Alberto Rigoni ci consegnato un disco molto intenso intriso dai vari aspetti del suo animo tutti protesi per questa nascita, che ha voluto mostrarci il più sinceramente possibile
Stefano Bonelli