Aevum
Kaleidoscope
La band italiana degli Aevum proveniente da Torino precisamente da Piedimonte, fondati nel dal 2008 ai giorni nostri hanno pubblicato quattro full lenght di cui questo Kaleidoscope è l’ultimo lavoro.
La band italiana degli Aevum proveniente da Torino precisamente da Piedimonte, fondati nel dal 2008 ai giorni nostri hanno pubblicato quattro full lenght di cui questo Kaleidoscope è l’ultimo lavoro.
Il gruppo è composto da Ilaria Lucille “Nightshade” De Santis (voce), Richard (voce, synth), Emanuel “Ema” la Croix (chitarra), Danilo “Lord of Destruction” Molatieri (chitarra), Paul Grey Hunter (basso) e Lorenzo “Lore” Aimo (batteria).
La musica degli Aevum è caratterizzata da un mix di influenze che spaziano dal crossover al gothic, symphonic metal, elettronica e teatro, creando un’esperienza sonora complessa e multicolore questo particolare permette di avere molti più colori rispecchiando perfettamente il concetto grafico della copertina che esplode in una sorta di nuvola multicolore che travolge una città grigia.
Dal brano d’apertura in poi intitolato D20 (di cui è stata inserita anche una versione strumentale anche di Fog of Fear), è la prima volta che abbiamo la possibilità di ascoltare la voce di Ilaria Lucille De Santis, meglio conosciuta come Lucille Nightshade. Che fa coppia con Richard che si occupa dei synth delle clean degli scream e dei growl. Lucille Non è l’unica ad avere un nickname perché anche il chitarrista Danilo Molatieri usa il moniker di Lord Of Destruction.
Ascoltando D20 mi da l’impressione che fosse la meno heavy di tutte per via di questi momenti iniziali quasi new wave anche se poi si sviluppa in lirismi efficaci appoggiati da Richard. Be A lady ha un bel riffone di chitarra e vede il featuring di Octo Cruca che duetta con Lucille. Nightshade è una canzone dove Lucille dispone non solo di un controllo del vibrato pazzesco ma anche un emissione vocale molto potente e possiede anche sufficiente talento per poter controllare tutti gli aspetti della sua voce. Dark Tunes breve intermezzo strumentale fatto di atmosfere dai toni oscuri come del resto recita il titolo,qui i suoni si fanno dispostici da colonna sono di film sci-fi così come Ashes To ashes che un ambientazione da discoteca del futuro per dire . Inquisition invece è un altro brano dalle atmosfere teatrali.
In pratica ci troviamo di fronte ad un buon album molto ben prodotto anche se io non avrei messo le due parti strumentali che potrei immaginarne l’uso per cantarci sopra ovviamente aspettiamo gli Aevum con una prova più sostanziosa.
Stefano Bonelli