Adon

self titled

Ho sempre scoperto ed ascoltato bands californiane di tutti i tipi,ma mai avrei pensato di ascoltarne una di blackened death come questi Adon,band di formazione abbastanza recente(2019) e con un solo Ep all’attivo (“Arkane” del 2020),che quest’anno debutta ufficialmente con questo disco “self titled” di 6 pezzi e per un totale di 48 minuti.In passato,in moltissimi casi mi è capitato di imbattermi in lavori che generalmente mi hanno sempre riportato allo stile di bands come Behemoth,Hate e Belphegor,spesso inducendomi ad esclamare cose del tipo “minchia,ci risiamo…”

oppure “se vabbè,abbiamo capito”,ma nel caso di questi Adon devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso.Effettivamente iniziando ad ascoltare questa release con “Ascension” una certa similitudine coi Behemoth la si coglie facilmente ma grazie alla marcata personalità della band,pezzo dopo pezzo viene fuori un particolare estro che ne definisce l’identità e ne esalta la capacità di distinguersi dai mostri sacri del genere sopra menzionati.Questo lavoro è ricco di particolari che lo rendono luccicante come una pietra preziosa,elementi marcati di black metal,arrangiamenti prog,chitarre acustiche ed inserti di flauto,singole parti ed orchestrazioni di voci pulite sono sparsi in tutti e 6 i pezzi,uno più bello dell’altro,composti magistralmente e con una produzione potente ed equilibrata.Come dicevo “Ascension” apre le danze con il suo blackened death behemothiano subito efficace e ricco di melodie epiche ed oscure iniziando su un ritmo non troppo veloce che al secondo minuto esplode in un blast distruttivo,cantato molto bene ed arrangiato che meglio non si può.Seguono i 5 minuti e mezzo di “Æther”,furioso e dai sentori thrash,con una parte cadenzata di mezzo in cui viene suonato un assolo sublime;da sottolineare che alla batteria suona un certo James Stewart come guest musician(10 anni coi Vader ed attuale batterista dei Decapitated),quindi non un novellino dell’ultima ora,e si sente alla grande.

Ed eccomi arrivato al pezzo più lungo dell’album coi suoi (ben) 16 minuti e 40 secondi,”Adon“,l’opera magna di questo debutto,orchestrale e molto varia,con una partitura di chitarre praticamente infinita e sbalorditiva,che intonano melodie ora epiche ora oscure,dove trova spazio anche un flauto ed una parte atmosferica centrale che spezzano un pò l’incedere di questa composizione tanto lunga quanto godibile.Tutta l’esclusività di questo pezzo spezza totalmente le catene che ancorano la band ad un genere fin troppo riproposto e stracopiato,trasportando l’ascoltatore in una dimensione tutta nuova,piena di elementi destabilizzanti ma che rendono questi Adon una vera ventata di novità nel genere;da notare assolutamente come questa quarta traccia cambia volto nella seconda metà,esattamente a 4 minuti dalla fine, dove gli Adon si trasformano in un modo molto naturale,suonando una sorta di black metal riconducibile agli Emperor più recenti,un pezzo semplicemente fantastico,in cui il buon Stewart sfoggia le sue armi migliori dietro le pelli.Proseguo l’ascolto con “Azimuth”,dove thrash metal e black metal si incontrano creando un pezzo battaggliero,furioso e coinvolgente,privo in quest’occasione di elementi terzi,maturo ed oscuro da far indiavolare i più puri d’animo.Il black metal tradizionale veloce e senza compromessi trova spazio in “Axiom“,3 minuti e 48 secondi di chitarre plettratissime ed una batteria inarrestabile,dove questi ragazzi danno prova di capacità compositive di grande spessore,bello anche questo pezzo.

Chiude questo viaggio ancestrale “Æon“,11 minuti di blackened death caotico conuna interpretazione vocale di tutto rispetto,in cui una chitarra acustica ad un tratto fa da preludio ad un inferno annunciato,ricco di dinamiche di diverso tipo,ma sempre col piede sull’acceleratore pronto ad andare a fondo,senza mai intralciare il cammino a momenti di atmosfere oniriche e melodie sognanti.Finisco di ascoltare il tutto ed alzo le mani al cielo dinanzi a cotanta bellezza,un debut di tutto rispetto e che fa ben sperare per il futuro di questa band,un disco da avere assolutamente,e consigliatissimo non solo ai seguaci del blackened death ma a tutti coloro che,anche avendone una leggera infarinatura,sono amanti della musica fatta bene ed ispirata.Applausi applausi applausi,grandi Adon!!

Giuseppe Musso

Ascension
Æther
Adon
Azimuth
Axiom
Æon

Nath – Guitars, bass, additional vocals
Æthelwulf II – vocals, additional instrumentation
James Stewart – drums