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TRUCE

Dopo l’esordio dello scorso anno ,ritorna il progetto intitolato Truce con il secondo album  della serie  che è stato semplicemente chiamato Truce 2 .

Questo progetto interessante ed intrigante alla stesso tempo, è stato costruito dal patron della Moonjune records Leonardo Pavkovic che “usa” i suoi adepti a piacimento, per creare nuovi gruppi che seguano le direttive principali, ovvero quelle di comporre  brani  strumentali che non abbiano una vera e propria struttura e siano scevri dallo schema strofa ritornello bridge ritornello  e strofa  etcetc.Nascono cosi diversi progetti tra si annoverano musicisti di primo livello tra i più recenti segnaliamo i Pakt con Alex Scolnick alla chitarra insieme a Percy Jones solo per fare dei nomi.

Il nuovo capitolo segue la linea del suo predecessore, essendo però più breve in durata e non avendo nessun brano particolarmente troppo lungo, infatti solo “Melomania” raggiunge i 10 minuti circa. “2” si presenta graficamente con una copertina davvero semplice in campo bianco dove sopra sono state applicate strisce nere, atte a formare il numero sulla copertina di fronte. Mentre all’interno segue la stessa grafica ne consegue che l’effetto ottenuto sia nella sua semplicità di grande effetto.La produzione è quanto mai di meglio ci si possa aspettare dalla Moonjune Records con un grande impatto sonoro dove si possano percepire tutte le varie sonorità che Truce producono, ed anche nei momenti più tranquilli ed anche in quelli dove la musica è più travolgente diciamo così, lo spettro stereofonico viene rispettato, facendo ascoltare distintamente tutti gli strumenti in modo preciso senza la perdita di frequenza.Questo progetto in cui partecipa il chitarrista tedesco Markus Reuter assieme all’italico Fabio Trentin e Asaf Sirkis alla batteria, cattura sin da subito l’attenzione vuoi anche per il modo in cui sono state scritte le varie composizioni dalle quali scaturisce una drammaticità esecutiva che crea la giusta tensione dinamica, con la conseguenza logica di tenere gli ascoltatori attacchi alla poltrona.

Il target cui si rivolge questo disco è certamente “limitato” a coloro che hanno una mentalità aperta a certe sonorità , e solo da un ascolto molto attento si potrà percepire  la bellezza di questo lavoro a mio avviso di una spanna superiore al precedente. Tra i vari brani vi segnalo “Consolation” che comincia con la batteria di “Sirkis” in grande spolvero vero e proprio perno di questo brano ma un po in tutto il disco il batterista sfodera una performance di tutto rispetto , per la sua grande inventiva e creatività nel seguire  pedissequamente  le istrioniche percezioni musicali di Marku Reuter. La conseguenza di questo ascolto sarà solo positiva per via di un’accrescimento culturale notevole,

Stefano Bonelli

Moonjune Records
www.marcusreuter.com

The Rake
Rounds of Love
Barren
Melomania
Consolation
River of Things
One Cut Suffices

Markus Reuter- Touch guitar
Fabio Trentin – bass
Asaf Sirkis  – drums