Dream Theater
A View From The Top of the World
Il mondo dall’alto si osserva decisamente meglio, questo forse vogliono dirci i miei amati Dream Theater (si lo ammetto sono di parte) con il loro 15mo album in studio e non saprei dirvi il numero se consideriamo anche i live. Una bella vetta, non c’è che dire!
I Theater, a fronte del loro essere dei precursori di un genere, per non dire gli inventori, sono una delle bands che ad ogni nuova uscita viene analizzata con il microscopio e sottoposta a critiche di ogni genere da parte di fans e detrattori. Ma con una band che ha sfornato 15 album, non tutti capolavori (ma molti si) e nessun, sottolineo nessun, disco da buttare si puo’ essere indulgenti? Mi verrebbe di pensare di si e cosi’ mi approccio ad ogni loro nuovo lavoro. Se questo era risultato giusto per ‘The Astonishing’ che non mi aveva esaltato ai primi ascolti, salvo poi rivalutarlo a posteriori (ma comunque per me rimane uno dei loro lavori meno ispirati), la risalita verso il classico suono DT che hanno fatto da li in poi mi ha fatto sobbalzare dalla sedia sin dal primo ascolto di AVFTTOTW.
In questo album la band abbandona parzialmente quelle derive cervellotiche e inutilmente progressive, quelli che io definisco il volersi incartare a tutti i costi, per tornare a un suono piu’ autenticamente DT e con questo intendo dire ai suoni dei primi album. Mi verrebbe da dire che torna a divertirsi ma non credo che abbiano mai fatto album per timbrare il cartellino o compiacere il ruolino di marcia dellè loro label.Pero’ il fatto che questo sia il primo album registrato al DTHQ (Dream Theater Headquarters) ovvero lo studio personale dalla band, mi fa pensare anche ad una ritrovata forma di libertà musicale. L’apporto poi di Andy Sneap che insieme alla band ha prodotto questo album fa si che i suoni siano davvero perfetti, cosi’ come il missaggio che ha un equilibrio sonoro davvero mirabile.
A questo punto ci sarebbe da lanciarsi nella descrizione brano per brano, ma a che pro? I fan lo avranno già consumato poche ore dopo l’uscita, gli altri probabilmente avranno già letto decine di recensioni e una idea se la saranno fatta.Il fatto è che questi nuovi sette brani non aggiungono ne tolgono nulla a quello che i DT hanno prodotto durante la loro carriera ma davvero sono la summa di quanto fatto fino ad ora; sette brani solidissimi, no fucking ballads, che ci fanno pensare di essere davvero, se non sulla cima del mondo, all’apice della loro discografia . Ci sono i brani potenti come l’opener, il brano da singolo come ‘Trascending Time’, la suite finale che da il titolo all’album, 20 minuti che scorrono via come se fossero 2 con dei passaggi che mi hanno ricordato i Liquid Tension Experiment, ma ogni brano dovrebbe essere menzioanto per un motivo o per un’altro. Da qui in poi non so proprio come potranno evolversi, di sicuro dalla cima del mondo si puo’ solo scendere, tuttallpiu’ ci si puo’ rimanere ancorati, si possono affrontare cammini in quota, ma salire no…. siamo arrivati al top e questo è l’albm che lo testimonia.
Pino Magliani
Inside Out / Sony
www.dreamtheater.net
Tracklist
The Alien
Answering the Call
Invisible Monster
Sleeping Giant
Transcending Time
Awaken the Master
A View from the Top of the World
The Crowning Glory
Rapture of the Deep
The Driving Force
John Petrucci – guitars
John Myung – bass
James LaBrie – lead vocals
Jordan Rudess – keyboards
Mike Mangini – drums