Black Sabbath Tribute To Ozzy

Aaron Lehnen, noto compositore di colonne sonore per videogiochi, ha scelto di rendere omaggio al principe dell’oscurità recentemente scomparso: Ozzy Osbourne. La sua influenza, innegabile fonte d’ispirazione per tutte le incarnazioni del metal nel mondo, ha accompagnato Aaron sin dalla sua infanzia e adolescenza, influenzando profondamente il suo modo di comporre.La figura di Ozzy Osbourne ha avuto un impatto enorme sulla crescita musicale e personale di Aaron Lehnen. Questa influenza si è rivelata così importante da portarlo a realizzare un tributo sotto forma di EP, composto da sei tracce che reinterpretano alcuni dei brani più iconici dei primi tre album dei Black Sabbath.“Black Sabbath Tribute To Ozzy” non nasce come semplice operazione commerciale, bensì come un sentito omaggio alla storia dei Black Sabbath e di Ozzy Osbourne. La scelta dei brani e la modalità di interpretazione rendono questo lavoro uno dei migliori tributi mai realizzati alla leggendaria band di Birmingham, arrivando persino a superare il mitico “Nativity in Black”, noto per le partecipazioni di band come Biohazard e Megadeth.

Tutte le canzoni sono eseguite con intensità e rispetto, mantenendo le sonorità degli anni Settanta ma riportandole alla modernità. La chitarra ricorda in modo sorprendente quella di Tony Iommi, mentre il timbro vocale si avvicina molto a quello di Ozzy Osbourne. Questi elementi contribuiscono a rendere il tributo un must per tutti i fan di Ozzy e dei Black Sabbath.

Anche l’aspetto grafico dell’EP ricalca lo stile classico delle copertine storiche, in particolare quella di “Master of Reality”. Le canzoni selezionate sono tutte molto conosciute, ma tra queste si trovano anche brani meno eseguiti dal vivo come “The Wizard” e “Electric Funeral”, che rendono il tributo un’operazione ben riuscita e un’ottima occasione per ricordare alcune delle pietre miliari dei Black Sabbath. Aaron Lehnen ha suonato tutti gli strumenti e ha curato le parti vocali dell’EP, dimostrando una dedizione assoluta nel rendere giustizia al sound originale dei Black Sabbath.

Stefano Bonelli