Andrea Laszlo De Simone

Una Lunghissima Ombra

Ascoltare Una Lunghissima Ombra”, il nuovo progetto di Andrea Laszlo De Simone pubblicato da 42 Records, significa entrare in una dimensione sospesa, dove il confine tra musica, immagine e introspezione si dissolve lentamente fino a diventare esperienza totale. Non si tratta soltanto di un disco, ma di un’opera d’arte che fonde suono, poesia e visione cinematografica in un viaggio dal buio verso la luce e inevitabilmente di nuovo verso il buio. Dopo Immensità”, il capolavoro che nel 2019 aveva consacrato il cantautore torinese anche sulla scena internazionale, “Una Lunghissima Ombra” arriva come un lavoro più raccolto ma allo stesso tempo più ambizioso:un percorso interiore e sensoriale che mette a nudo l’essere umano di fronte alle proprie contraddizioni.Il progetto nasce da un’idea tanto semplice quanto potente: rappresentare il processo di formazione delle ombre come metafora dell’esistenza. La luce è il punto di partenza ,ciò che illumina, rivela, dà forma al reale. Ma dove c’è luce, esiste anche ombra: e in quell’ombra, Andrea Laszlo De Simone cerca le verità più scomode e profonde di sé.

«Ho provato a portare alla luce i pensieri intrusivi», scrive l’autore, «quelli che sono costantemente presenti dentro di noi anche quando pensiamo ad altro e che finiscono per proiettare lunghe ombre sulla nostra esistenza».

È una dichiarazione che riassume l’essenza dell’album: “Una Lunghissima Ombra” è un viaggio nel pensiero, nell’emozione, nell’inquietudine. Non c’è mai un approdo definitivo, ma una continua oscillazione tra luce e oscurità, tra ragione e sentimento, tra la volontà di capire e la necessità di accettare.Il progetto si articola in 17 tracce, molte delle quali strumentali, che costruiscono una struttura musicale quasi sinfonica. Brani come “Il buio”, “Neon”, “Diffrazione”, “Spiragli” e“Rifrazione”fungono da interludi che collegano le canzoni principali, permettendo al disco di respirare, di espandersi. Sono momenti sospesi, come dissolvenze sonore che preparano l’ascoltatore al successivo quadro emotivo.Ma “Una Lunghissima Ombra” non è solo un album da ascoltare: è anche un susseguirsi di quadri statici e paesaggi rarefatti, di elementi naturali e urbani, di fuoco e nebbia, amplifica l’esperienza e la trasforma in un atto contemplativo. È come se De Simone ci invitasse a guardare dentro un prisma: le immagini e i suoni non sono che rifrazioni di un’unica sorgente luminosa, la coscienza umana.L’apertura, “Il buio”, è il momento della discesa: l’ombra che avanza, il terreno fertile per i pensieri che si scompongono. Da lì inizia un percorso che alterna confessione, ricordo e desiderio. “Ricordo tattile” evoca la memoria come esperienza fisica ,il passato che si può toccare, che si incide nella pelle e ritorna anche quando vorremmo dimenticare.

“La notte” è forse uno dei brani più particolare: malinconico ma dolce, trasforma il buio in un rifugio, in una dimensione dove la solitudine si tinge di nostalgia condivisa. È quella tristezza che consola, la stessa che si prova guardando le stelle con un amico di vecchia data.Con “Colpevole” e “Quando”, l’introspezione diventa più aspra: qui De Simone affronta il tema della responsabilità e del senso di colpa, l’eterna tensione tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere. Sono canzoni che parlano della fatica di perdonarsi, della goffa umanità che abita ogni tentativo di redenzione.“Aspetterò” e “Per te” rappresentano due momenti opposti. La prima racconta il tempo che scorre, la sensazione di smarrimento nell’età adulta; la seconda, dedicata alla figlia, è invece un punto di luce, un pensiero felice che attraversa l’intero album come promessa di rinascita.“Un momento migliore”, uno dei singoli che ha anticipato l’uscita del disco, è il brano della confessione: il culmine emotivo in cui la voce di Andrea si fa fragile, quasi nuda, mentre ammette gli errori e ne accetta il prezzo. È un dolore che diventa sollievo, un atto di verità che riporta la luce dopo tanta oscurità.

Verso la fine del disco, “Pienamente” e “Planando sui raggi del sole” aprono uno spiraglio verso l’accettazione: due canzoni che si muovono tra tenerezza e disincanto. La prima, apparentemente positiva, suona come una lettera di addio alla vita, mentre la seconda offre un invito alla leggerezza.Il brano “Non è reale” funge da manifesto dell’intero progetto. È il momento in cui tutto si svela: le ombre, i pensieri intrusivi, i dubbi sull’identità e sulla percezione del mondo. Cosa sappiamo davvero di noi? Cosa ci illumina? Cosa ci spinge? La risposta è un sussurro che attraversa tutto l’album: “Non è reale”. La traccia che dà il nome all’album, “Una lunghissima ombra”, chiude il cerchio. È il commiato, ma anche un nuovo inizio. Come in “Immensità”, De Simone costruisce una conclusione che non conclude, un finale aperto in cui l’ombra si dissolve lentamente lasciando intravedere, ancora una volta, la possibilità della luce.

Dal punto di vista sonoro, “Una Lunghissima Ombra” è un’opera complessa. De Simone attinge alla tradizione cantautorale italiana e francese ma la rielabora attraverso una sensibilità contemporanea. Le orchestrazioni sinfoniche convivono con momenti di elettronica  e frammenti di musica concreta. Ogni suono sembra parte di un ecosistema in equilibrio instabile, dove la melodia emerge dal caos per poi dissolversi di nuovo.L’autore registra, suona e produce quasi tutto da solo: un processo che conferisce all’album una dimensione intima, domestica, ma al tempo stesso universale. L’ascolto proposto nella cupola geodetica installata all’Angelo Mai di Roma ,con un sistema di 15 altoparlanti che avvolge lo spettatore , amplifica questa sensazione di prossimità e distanza, come se il suono provenisse da dentro e da fuori allo stesso tempo.Andrea Laszlo De Simone non costruisce semplici canzoni: costruisce “mondi emotivi”, frammenti di realtà filtrati da una sensibilità romantica e lucidamente contemporanea.

Ciò che colpisce, in fondo, è la coerenza con cui De Simone trasforma il personale in universale. Ogni brano è una confessione, ma anche un invito alla riflessione collettiva. “Una Lunghissima Ombra” parla del nostro tempo ,dell’ansia, del senso di colpa, della difficoltà di accettarsi ,ma lo fa senza moralismi né disperazione. Le ombre non sono mostri da scacciare: sono parti di noi che vanno riconosciute, illuminate, amate.L’album è una meditazione sulla possibilità della luce: la consapevolezza che ogni oscurità porta con sé la promessa di un nuovo inizio. In questo senso, la figura dei figli diventa simbolo di futuro, di continuità, di speranza.Con “Una Lunghissima Ombra”, Andrea Laszlo De Simone conferma il suo status di autore capace di costruire un linguaggio tutto suo, libero dalle mode e dalle logiche del mercato, ma profondamente ancorato alla verità dell’emozione. È un disco che richiede ascolto attento, quasi meditativo, e che restituisce ogni volta nuove sfumature, nuovi riflessi di luce. In un’epoca in cui la musica tende alla superficialità e alla frammentazione, De Simone ci ricorda che l’arte può ancora essere un’esperienza totale, un modo per conoscersi, per perdersi, per tornare alla realtà con occhi nuovi.

Alla fine dell’ascolto, resta una sensazione di pace inquieta: quella di chi ha guardato dentro la propria ombra e ha scoperto, inaspettatamente, che lì dentro c’era la luce.

Anna Cimenti

TRACKLIST

 Una Lunghissima Ombra
Il Buio
Ricordo Tattile
Neon
La Notte
Colpevole
Quando
Aspetterò
Per Te
Un Momento Migliore
Diffrazione
Pienamente
Planando Sui Raggi Del Sole
Spiragli
Quello
Che Ero Una Volta
Rifrazione
Non È Reale
Una Lunghissima Ombra