Coroner
Dissonance Theory
I Coroner tornano dopo ben trentadue anni da “Grin” e lo fanno in modo più che dignitoso. “Dissonance Theory” è un disco di thrash metal tecnico e cerebrale come ci si sarebbe potuto aspettare da questa formazione, ma cerca anche di immettere alcuni elementi nuovi che possano fare in modo di creare una sorta di “evoluzione” nel suono di questa formazione svizzera, anche oggi. Questa loro voglia di rinnovarsi ad ogni album è sempre avvenuta, ma questa volta assistiamo forse alla loro dimostrazione più “commerciale” di sempre. Il suono più massiccio della chitarra di Tommy Vetterli, il drumming potente e quasi iper prodotto di Diego Rapacchietti potranno però far storcere il naso ai fan dei primi album di questa band.Mai come in questo caso il suono è stato più moderno e al passo coi tempi e seppure i tratti distintivi del Coroner-sound ci siano tutti, sembra che la band questa volta abbia puntato più sull’impatto e sull’immediatezza, creando spesso un muro di suono simile alle “normali” thrash metal band. Niente di cui preoccuparsi, però: brani come “”Consequence” o “Crisium Bound” riportano indietro alle sonorità di “Mental Vortex e “Grin”, ma poi abbiamo tanti altri brani che semplicemente cercano un distacco col passato, magari non netto ma comunque evidente, soprattutto per chi li seguiva nel loro periodo iniziale.
Brani come “Sacrificial Lamb”, “Symmetry” e “The Law” sono una specie di ibrido tra i Coroner degli anni Novanta e il progressive/modern metal contemporaneo, e probabilmente la produzione così rotonda e impostata sui toni bassi conferma questa loro parziale virata stilistica.La prestazione d’insieme però è quasi incriticabile. Parliamo di tre musicisti pazzeschi che hanno realizzato un mezzo miracolo, dato che se guardiamo al thrash metal odierno non troviamo molti altri prodotti così ispirati e suonati con intelligenza. “Dissonance Theory“, in buona sostanza, è un album che forse non può essere paragonato a dischi come “No More Color” o “Mental Vortex“, ma se preso singolarmente è un ottimo album di techno thrash con una produzione scintillante e attualissima.
Tantissimi apprezzeranno, anche se non soprattutto coloro che non hanno seguito questa band trenta e più anni fa.
Se non credete che i Coroner siano cambiati, allora ascoltate un brano come “Transparent Eye”, con i suoi spiragli che aprono a qualcosa di vagamente associabile a band come Meshuggah, Deftones o Tool. Da parte nostra è tutto, a voi l’ascolto, adesso.
Drakul 218





