@ Alcatraz (MI) – 25-10-2025

WIND ROSE + ORDEN OGAN + ANGUS McSix
Articolo a cura di Giacomo Cerutti

Stasera tutti gli amanti del power metal fanno tappa obbligatoria all’Alcatraz di Milano, dove la MC2 Live ha portato una formidabile tripletta alla cui vetta stanno i nostri WIND ROSE, una band che anno dopo anno ha aumentato sempre più la sua fama, tanto da riuscire a suonare sul palco grande visto l’alto numero di prevendite, che io sappia solo i Lacuna Coil e Rhapsody of Fire (in formazione originale) hanno raggiunto questo traguardo, quindi complimenti! Come special guest della serata abbiamo gli ORDEN OGAN, i quali ritornano dopo l’esibizione di supporto ai Feuerschwanz dell’anno scorso, mentre in apertura si esibiranno per la prima volta in Italia gli ANGUS McSix, si prospetta una serata di assoluto divertimento, l’affluenza sul posto inizia dal mattino e verso sera raggiunge un buon numero, ora lasciamo la parola alle band.

ANGUS MCSIX

Quando le luci si spengono il palco s’illumina ed ecco Ork Zero, il mastodontico batterista travestito da orco verde posiziona la sacra spada, prendendo poi posizione seguito dai suoi compagni, senza indugi gli ANGUS McSix ripagano la calorosa accoglienza partendo con 6666, nuovo singolo pubblicato quest’anno. Fondati nel 2022 da Thomas Winkler ex cantante dei Gloryhammer, si viaggia sempre sul binario del power metal fantasy dove ogni componente è un personaggio, i costumi sono perfettamente curati e il concept si concentra ovviamente sul principe Angus, un eroe che muore e poi risorge per salvare il suo popolo e l’universo da una grande minaccia, dando vita a una epica storia di speranza e salvezza. Un vero peccato vederli per la prima volta proprio senza il fondatore, in quanto ha lasciato la band quest’anno come anche il batterista Skaw, ma questi cambi di formazione seppur drastici non hanno leso la solidità della band, anzi posso anticipare che durante l’esibizione dimostreranno una forte sinergia.

Oltre al singolo di apertura e il nuovo The Fire of Yore, le altre canzoni sono tratte dal debut album Angus McSix And The Sword Of Power pubblicato nel 2023, i rimaneggiamenti della lineup non sono finiti dato che manca all’appello la chitarrista Thalestris, ovvero Thalìa Bellazzecca in quanto impegnata con i Primal Fear, e, il bassista Arch demon Seebulon deve già suonare con gli Orden Ogan, quindi alla sezione ritmica abbiamo l’agguerrita Jasmin PabsThe Dwarf” (ex All For Metal), affiancata da Rafael Dobbs dei Sacrifire, mentre le linee di basso sono registrate. Questa sera la band è una specie di puzzle power metal ma ben funzionante, The Dwarf e Rafael tracciano riff potenti ed assoli elettrizzanti, mentre Ork scarica sulla batteria la forza dei suoi enormi muscoli, infine alla voce ecco Prince Adam McSix già militante nei Manimal, il quale si staglia sul numeroso pubblico brandendo la spada e imponendo la sua intensa voce. Oltre alla loro dinamicità e forza di coinvolgimento non manca il tocco coreografico, durante Sixcalibur un troll cerca di rubare la spada e con Laser-Shooting Dinosaur, entra in scena un dinosauro ballerino e tutto ciò diverte molto il pubblico, che ripaga ogni canzone con forti applausi sino alla conclusiva Ride to Hell.

SETLIST: 

6666
Master of the Universe
Sixcalibur
Laser-Shooting Dinosaur
The Fire of Yore
Ride to Hell

ORDEN OGAN

La performance degli Angus McSix è sicuramente stata un buon riscaldamento, ora la serata prosegue con gli ORDEN OGAN, preceduti dall’ingresso della loro mascotte Alister Vale con intro di sottofondo, prendono posizione suscitando grande clamore nella platea sempre più numerosa, pronti all’attacco danno inizio allo show con F.E.V.E.R.. In un attimo l’entusiasmo si riaccende grazie alla loro potenza sonora, dalla nascita nel 1996 hanno pubblicato l’ultimo disco The Order Of Fear nel 2024, dal quale traggono la titletrack e Conquest, mentre dal passato scelgono canzoni solo dal quinto disco in poi, purtroppo il tempo a disposizione non è molto. I tedeschi dimostrano dinamicità ed un buon affiatamento, scambiandosi di posizione e stagliandosi su delle pedane fronte palco, Patrick Sperling e Niels Löffler sprigionano una ritmica efferata graffiata da assoli, legata saldamente dalle massicce linee di basso tracciate da Steven Wussow, mentre Dirk Meyer-Berhorn picchia su piatti e pelli con potenza costante.

Al centro della scena il frontman Sebastian “Seeb” Leverman catalizza l’attenzione del pubblico, che risponde con entusiasmo grazie al sua carisma ed incitamenti a cantare i ritornelli, oltre ad una prestazione vocale di spessore che conferisce epicità. Per il finale tengono in serbo il cavallo di battaglia The Things We Believe In, dove Sebastian rivolge il microfono al pubblico per cantare all’unisono “Cold, dead and gone”, Steven scende a suonare davanti alle prime file aumentando il contatto diretto, inoltre per rendere il tutto più divertente sul palco riappaiono The Dwarf e Ork Zero, esilarante il loro balletto soprattutto vedere un orco gigante con la tutina fucsia, gonnellina di tulle bianca e bacchetta da fatina. I tedeschi hanno dato sicuramente un’ulteriore svolta alla serata, possono congedarsi dignitosamente ricevendo abbondanti applausi, da parte della platea ancora più agguerrita, ormai perfettamente preparata per i tanto attesi headliner.

 SETLIST:

Orden Ogan (Intro 1)
The Journey Thus Far (Intro 2)
F.E.V.E.R. 5
Conquest
Come With Me to the Other Side
Heart of the Android
The Order of Fear
Gunman
Let the Fire RainThe Things
We Believe In

Popolo del power metal siamo giunti all’apice della serata, mentre la loro crew monta la coreografia la tensione cresce, dopo un po’ arriva il tour manager che intrattiene con frasi sconce in italiano, finché ad un tratto le luci si spengono e dalla platea si solleva il coro “Rock The Stone”. Parte l’intro Of Ice and Blood ed ecco i grandiosi WIND ROSE impossessarsi del palco, accolti da forti urla che aumentano con l’arrivo del frontman, che esordisce subito annunciando con orgoglio “Ragazzi ce l’abbiamo fatta siamo 3000!” dopodiché irrompono con la doppietta Dance of the Axes e The Great Feast Underground, dando una scossa immediata all’esercito di nani armati di picconi gonfiabili. Il loro pubblico è variegato tra giovani e adulti, si notano parecchi genitori con bimbi e risaltano cosplayer di biancaneve, Gandalf ed altri, tutti immersi in questa atmosfera di festa a suon di power metal, che si espande dal palco grazie ai nostri toscani che con grande determinazione e passione. agili e scattanti sparano un pezzo dopo l’altro, traendone dalla discografia tralasciando tutti i primi due, e, dal nuovo sesto disco Trollslayer oltre alla doppietta d’apertura eseguono anche la titletrack e To Be a Dwarf, ovviamente apprezzati ma i fans vanno in delirio con hit come Army of Stone, Mine Mine Mine!, giusto per citarne alcune. Claudio Falconcini traccia una profonda ritmica affilata come la sua chitarra a forma di ascia, potenziata dai rombanti giri di basso sferrati da Cristiano Bertocchi, mentre il martellante Federico Gatti colpisce piatti e pelli come picconate sulle rocce, Federico Meranda è l’addetto alla melodia e grazie alle sue agili mani, arricchisce il sound di sonorità power-folk fluide ed incalzanti.

Infine al centro della scena l’inossidabile Francesco Cavalieri comanda l’esercito, incitando a saltare, cantare, moshpit, fa cantare buon compleanno per una ragazza, ovviamente c’è qualche amante del crowdsurfing, ottenendo un’ottima risposta generale, espandendo la sua voce profonda e marcata, con l’apporto dei compagni nelle parti corali. Nel set aggiungono un doveroso tributo al compianto Ozzy Osbourne suonando Shot In The Dark, e, con la successiva Together We Rise, terminano la prima parte del concerto, ma visto il grande fermento dei fans Francesco richiama presto i suoi compagni, che tornano alla ribalta con la celebre Diggy Diggy Hole, cantata come un inno nazionale come la seguente Rock And Stone. Durante quest’ultima appositamente per il gran finale, vengono raggiunti su palco dagli ANGUS McSix e ORDEN OGAN al completo, che ballano e brindano tutti assieme con di sottofondo la medesima canzone in remixata techno, qua si raggiunge l’apice del divertimento come solo i WIND ROSE sanno fare. Posso confermare che i pisani hanno completamente ribaltato l’Alcatraz, facendo divertire ogni singolo spettatore e soprattutto divertendosi, tenendo alto l’onore del metallo tricolore e accaparrandosi una valanga di urla, applausi e cori assolutamente meritati, alla faccia di tutti coloro che gli remano contro affermando che non si meritano tutto questo successo… Ringraziamo la MC2 Live per questo fantastico evento.

Alla prossima!

SETLIST:

Of Ice and Blood (Intro)
Dance of the Axes
The Great Feast Underground
Of War and Sorrow (Intro)
Army of Stone
Mine Mine Mine!Gates of Ekrund
To Be a Dwarf
Trollslayer
The Returning Race
To Erebor
The King Under the Mountain
Shot In The Dark (Ozzy Osbourne cover)
Together We Rise

Encore:

Diggy Diggy Hole (The Yogscast cover)
Rock And Stone
Rock And Stone (dance remix outro)