ARCH ENEMY + AMORPHIS + ELUVEITIE + GATECREEPER

@ Alcatraz (MI) – 22-10-2025
Articolo a cura di Giacomo Cerutti

A distanza di un anno dall’ultimo show italiano, quella macchina infernale nominata ARCH ENEMY, portabandiera del melodic death metal svedese, fa ritorno a Milano pronta a fare tremare di nuovo il palco dell’Alcatraz, forte della pubblicazione dell’ultimo disco Blood Dinasty uscito lo scorso marzo. Alissa White-Gluz e compagni sono preceduti da band di tutto rispetto, gli AMORPHIS con all’attivo il nuovo disco Borderland e gli ELUVEITIE che promuovono il nuovo lavoro Ànv, infine i GATECREEPER completano il bill di questo evento targata MC2 Live, che sicuramente richiamerà molta gente e come di consueto i fans più devoti giungono al locale molto presto.

GATECREEPER

Quando aprono i cancelli l’unico obbiettivo è conquistare il posto in transenna, durante l’attesa l’affluenza è discreta e quando arrivano i GATECREEPER l’accoglienza è calorosa, senza indugi la band nata nel 2013 negli Stati Uniti aggredisce con Dead Star, tratta dall’ultimo disco Dark Supertition pubblicato nel 2024. L’impatto iniziale è fortissimo grazie alla potenza del loro death metal, la sezione ritmica di Eric Wagner e Israel Garza graffiata da taglienti assoli è devastante, accompagnata da granitici giri di basso ad opera di Alex Brown, il tutto è sostenuto dalle schiaccianti parti di batteria scagliate da Metal Matt, infine Chase H. Mason aggiunge violenza grazie al suo furioso growl.

Il palco nonostante sia quasi tutto occupato dalla coreografia e materiale delle altre band, lo tengono con grande tenacia e determinazione, incitando la gente in aumento a fare casino e la risposta è sempre stata buona, le canzoni scelte da Dark Supertition al quale danno molto spazio sono apprezzate, sicuramente anche Ruthless, From the Ashes e Sick of Being Sober tratte dai precedenti lavori. La loro esibizione terminata con Flamethrower ha sicuramente dato una prima scossa tellurica, hanno saputo farsi valere fungendo da solida rampa di lancio per la serata, raccogliendo meritati applausi possono ritirarsi a testa alta lasciando il palco alle band successive.

TRACK LIST:

Dead Star
Ruthless
A Chilling Aura
Caught in the Treads
The Black CurtainFro
m the Ashes
Mistaken For Dead
Flesh Habit
Sick of Being Sober
Flamethrower

 

ELUVEITIE

Dall’America si passa alla vicina Svizzera patria dei grandiosi ELUVEITIE, capostipiti del folk-melodic death metal dal 2002, capitanati da Chrigel Glanzmann prendono posizione acclamati da una folta schiera di fans, partendo diretti sulle note di Ategnatos. Da questo momento nell’Alcatraz si diffonderà il magico connubio tra la violenza del death metal e le melodie folk, dove i capisaldi Raphael Salzmann e Jonas Wolf detengono le redini della ritmica, che può essere dirompente o più morbida a seconda delle canzoni, purtroppo Kay Brem non ha potuto partecipare a causa di un problema al braccio, al suo posto è stato chiamato Yannick Urbanczik degli Illumishade, il quale con solide linee di basso lega saldamente la ritmica rivelandosi un buon sostituto. La variegata parte melodica è accuratamente creata dall’intreccio di più elementi, Lea-Sophie Fischer espande soavi parti di violino cimentandosi talvolta anche alla ghironda, Fabienne Erni arricchisce con dolci note di arpa celtica,

Matteo Sisti aveva annunciato la sua uscita dalla band quando suonarono al Live Music Club di Trezzo sull’Adda, al suo posto in sede live abbiamo Nils Fischer che abilmente si destreggia tra zampogna e flauto, le sue note prominenti ed orecchiabili si fondono con quelle di Chrigel, il quale con padronanza suona chitarra acustica, mandolino e flauti. Ogni suono è perfettamente abbinato in una fitta trama, sorretta dagli incessanti colpi dello scalpitante batterista Alain Ackermann, infine come per il sound risalta il forte contrasto tra il growl di Chrigel e la limpida e squillante voce di Fabienne, che incanta la folla specialmente durante A Rose for Epona e The Call of the Mountains (cantata in italiano). Come sempre hanno dimostrato di essere degli ingranaggi ben oliati, perfettamente connessi tra loro inclusi Yannick e Nils, la loro forza di coinvolgimento ha conquistato tutti, purtroppo suonando per secondi il loro tempo a disposizione è ridotto, dal nuovo disco Ànv eseguono The Prodigal Ones, Exile of the Gods e Premonition, hanno dovuto sacrificare molti cavalli di battaglia del passato. L’unica hit storica ovvero Inis Mona, la tengono come finale di una performance breve ma eccezionale come da tradizione, ancora una volta gli ELUVEITIE hanno dato prova della loro garanzia, entusiasmando il numeroso pubblico che li acclama a gran voce mentre lasciano il palco vittoriosi.

     

TRACK LIST:

Intro
Ategnatos
Deathwalker
The Prodigal Ones
Exile of the Gods
A Rose for Epona
Premonition
Ambiramus
The Call of the Mountains
King
Inis Mona

 

AMORPHIS

La serata prosegue con i gli AMORPHIS che entrano in scena ripagando l’entusiasmo con Bones, con loro si apre una parentesi decisamente più soft rispetto al resto del bill, essendo nati nel 1990 come band progressive-death-doom per poi evolversi in un sound melodic heavy-rock. Quest’anno hanno pubblicato il nuovo lavoro Borderland, dal quale oltre a Bones traggono anche Dancing Shadow, anche per loro il tempo è tiranno e toccare la vasta discografia è impossibile, scelgono canzoni solo da sette dischi proponendo Silver Bride, The Moon, Death of a King e altre, l’unica presa da inizio carriera è stata Black Winter Day.

Nel corso dell’esibizione il pubblico dà supporto grazie agli incitamenti della band, per il resto l’atmosfera si acquieta visto che sono tutti immersi nel sound prettamente melodico, dove gli accattivanti riff contornati da assoli tracciati da Tomi Koivusaari ed Esa Holopainen, confluiscono con le soffici melodie diffuse da Santeri kallio. Ritmica e melodie sono ben amalgamate dalle fluide linee di basso a cura di Olli-Pekka Laine, e, i costanti battiti di Jan Rechberger alla batteria conferiscono ulteriore solidità, infine il frontman Tomi Joutzen completa il tutto con la sua versatile vocalità, cantando sia in growl che in pulito a seconda dell’andamento delle canzoni. Complessivamente tengono il palco con determinazione, gli applausi non sono mai mancati e in base ai gusti saranno stati più o meno apprezzati, ma posso confermare che hanno fatto la loro bella figura, con The Bee i finlandesi concludono una performance convincente, aprendo la strada ai tanto attesi headliner.

TRACK LIST:

Bones
Silver Bride
Wrong Direction
The Moon
Dancing Shadow
Death of a King
Black Winter Day
House of Sleep
The Bee

ARCH ENEMY

Ora il pubblico non aspetta altro che i loro idoli, durante il cambio palco viene calato un telone bianco con la scritta insanguinata “PURE FUCKING METAL”, la tensione cresce e dopo la canzone di sottofondo Bark at the Moon del compianto Ozzy Osbourne, le luci si spengono e parte l’intro Set Flame to the Night. Dalla platea si sollevano urla mentre il telone viene retroilluminato, si vedono le sagome della band mentre prendono posizione, ad un tratto attaccano con Deceiver, Deceiver e dopo l’urlo di Alissa White-Gluz, il telone viene lasciato cadere ed ecco gli imponenti ARCH ENEMY incendiare la folla.

Da ora non c’è più scampo per nessuno, tramite il loro feroce sound gli svedesi detteranno legge fino alla fine, cominciando dalla colonna portante della ritmica Michael Ammot, il quale affiancato dal braccio destro Joey Concepcion, formano una micidiale accoppiata sprigionando riff schiaccianti ed assoli fulminanti. I giri di basso scagliati da Sharlee D’angelo formano un muro di mattoni, mentre Daniel Erlandsson picchia sulla batteria con la forza di un martello pneumatico e la precisione di un metronomo, complessivamente formano un’inarrestabile macchina da palco capitanata dall’implacabile Alissa. La frontwoman tiene in pugno la platea con tenacia e carisma, scuotendo la fluente chioma blu, mentre perfora i timpani con il suo growl profondo e graffiante, alternandolo alla voce pulita con grande facilità, i fans pendono dalle sue labbra cantando a squarciagola.

Nel corso dell’esibizione non c’è stato un massacro di moshpit e continui corcle pit e crowd surfing, ma posso confermare che l’entusiasmo non è mai calato, le nuove hit come Dream Stealer e Liars & Thieves riscuotono grande successo, e, ovviamente pietre miliari come Ravenous e My Apocalypse mandano tutti in delirio. Molto apprezzati anche i brani tratti dagli ultimi dischi come First day In Hell, Sunset Over The Empire, No Gods No Master durante la quale Alissa fa saltare l’intero locale, e, Avalanche con la quale terminano la prima parte dello show, accompagnati dalle urla dei fans ancora affamati di metallo, i nostri si ritirano per una meritata pausa. Dopo qualche minuto Michael rientra sulle note di Snow Bound, dopodiché raggiunto dai compagni danno alla folla il colpo di grazia con l’immancabile Nemesis, con lancio di numerosi grandi palloni con il loro logo, come conclusione ideale di un concerto che ha fatto tremare l’Alcatraz, sommersi da urla ed applausi gli svedesi salutano di cuore, lanciando plettri, bacchette e scalette a volontà, ringraziamo la MC2 Live per questo fantastico evento.

Alla prossima!

SET LIST:

Set Flame to the Night (Intro)
Deceiver, Deceiver
Ravenous
Dream Stealer
Blood Dynasty
War Eternal
My Apocalypse
Illuminate the Path
Liars & Thieves
The Eagle Flies Alone
First day In Hell
Saturnine (Intro)
Sunset Over The Empire
No Gods No Master
Avalanche

ENCORE

Snow Bound
Nemesis
Fields Of Desolation (Outro)