Stygian Fair
The Hidden Realm
Gli svedesi Stygian Fair hanno pubblicato il loro nuovo full-length “The Hidden Realm”, uscito per Rockshots Records l’11 luglio. Con gli Stygian Fair ci si addentra in un genere non molto battuto oggigiorno, ovvero il prog metal “old-school”, o, se vogliamo, il “proto-prog”, quello nato grazie ai precursori del genere negli anni Ottanta, prima che i Dream Theater cambiassero radicalmente il genere. In quegli anni gruppi “storici” come Queensrÿche e Crimson Glory cercavano di unire vari generi come hard rock classico, NWOBHM e l’heavy metal degli anni Settanta ad una particolare attenzione agli arrangiamenti, al messaggio veicolato dai testi, alla perizia tecnica strumentale, senza però mai cedere il passo al virtuosismo fine a sé stesso. La maggior parte delle volte la forma canzone veniva rispettata: la classica struttura strofa-ritornello-assolo, veniva preferita alle lunghe digressioni ultra tecniche con assoli lunghi e a volte freddi. Questo è ciò che fanno gli Stygian Fair: non tanto come dichiarazione d’intenti, ma la volontà da parte della band svedese di suonare ciò che gli viene da dentro, per passione, divertimento e un sincero amore per la musica che li porta in questi territori si potrebbe dire quasi di “culto”, dove è più importante lo stato d’animo, l’umore, la melodia delle canzoni del loro impatto e dell’irruenza ritmica.
Musicalmente parlando, le 11 tracce che compongono “The Hidden Realm” vanno approcciate in maniera adeguata, con una conoscenza approfondita del genere e forse anche con un po’ di sana pazienza nell’assimilare le composizioni, ricche di citazioni e riferimenti, come per esempio la title-track “The Hidden Realm” che ricorda le tracce dirette e lineari dei Fates Warning o “Abide Your Master”, nella quale si possono sentire sia i Queensrÿche di “Rage For Order” e i Gamma Ray di “Heading For Tomorrow”. Tra le varie tracce ricche di riferimenti di alto livello, spiccano anche la breve semiballad “All Of Us”,
dove tutto è studiato a puntino dalle strofe arpeggiate al ritornello accattivante e allo stacco strumentale molto incalzante, e “Fervor Of Fools”, nella quale vi è una buona parte strumentale, con una batteria un po’ più presente nel pezzo. Nulla da dire invece sulla bravura dei musicisti e del cantante, che fanno si che l’album abbia un suono “roccioso” dato delle chitarre, con la voce che si adagia sui loro fraseggi, un basso che cattura spesso l’attenzione dell’ascoltatore, anche grazie al fatto che risulta essere un po’ più alto nel mixaggio finale, e una batteria forse un po’ troppo poco lontana, con Emil Holmqvist che più che picchiare forte sembra alla ricerca costante dell’arrangiamento più adeguato allo sviluppo della canzone, con molta precisione.
In conclusione, con “The Hidden Realm” gli Stygian Fair hanno acquistato la personalità e l’eleganza che forse mancavano nei lavori precedenti, facendo risultare questo nuovo full-length un disco di valore ma che rischia di passare inosservato in quanto non punta all’irruenza dei riff, ma punta alla melodia e alla ricercatezza stilistica, che lo rende un album da ascoltare con calma.
Chiara Coppola
TRACK LIST:
The Hidden Realm
Abide your master
Into the well
Peel the layers off
What you´re fighting for
All of us
Dawn 04:10
Meteor
Anthem of the lost
Rise from the shadowsThe
fervor of fools
LINE UP:
Anders Hedman – bass, vocals (backing)
Per-Olov Jonsson – drums, vocals (backing)
Emil Holmqvist – guitars, vocals (backing)
Andreas Stoltz – vocals (lead), guitars