Gjallarhorn’s Wrath
The Silver Key
Forgiati nelle fiamme della scena black metal di Barcellona, gli Gjallarhorn’s Wrath emergono come una nuova forza nel blackened death orchestral metal, portando con sé l’eredità del suo predecessore, Oblivion.
Oblivion, sono una band black metal atmosferica fondata nel 2001, che ha lasciato il segno sulla scena metal spagnola con la sua profonda esplorazione della contrapposizione tra luce e oscurità. La formazione composta da Lord Ashler alla voce, Arash alla chitarra e Javi Iron alla batteria hanno prodotto un demo e suonato in tutta la Spagna. Tuttavia, con il passare degli anni, i percorsi dei membri della band si sono divisi e Javi Iron ha intrapreso una carriera di successo nel mondo del cinema e della composizione per i media. Quando La band si è sciolta, ha lasciato un vuoto nella comunità black metal, ma la sua eredità è rimasta.
Dalle ceneri degli Oblivion nascono i Gjallarhorn’s Wrath sono una band di black metal atmosferico e old school con elementi death metal,tastiere dal suono epico, che aggiungono anche un tocco sinfonico, aprono l’album e si mescolano a tratti con le sezioni più pesanti delle canzoni. In alcuni brani si possono sentire anche delle parti parlate, mentre i riff aggiungono una buona dose di melodia e la voce si mescola a growl death metal e urla black metal.
Con il passare del tempo, la fiamma degli Oblivion non si è mai spenta del tutto. I membri principali della band si sono riuniti ancora una volta, spinti dal desiderio comune di costruire qualcosa di più grande. Unito da Alex alla voce, il gruppo riformato ha visto Lord Ashler assumere il ruolo di bassista, mentre Javi Iron è tornato, dando vita alla sua visione attraverso la batteria, le tastiere e la composizione. Arash è rimasto come chitarrista solista e ritmico della band. Insieme hanno formato i Gjallarhorn’s Wrath, una rinascita che fonde l’intensa brutalità dell’extreme metal con la grandiosità degli elementi sinfonici.
Con la loro nuova identità, abbracciano il potente contrasto tra luce e oscurità, ma ora con una portata ancora più grandiosa e cinematografica. Il risultato è una miscela unica di blackened death metal orchestrale, una fusione dinamica di intensità grezza e atmosfere cinematografiche. Mentre il loro focus tematico rimane radicato nella lotta eterna tra luce e oscurità, la visione della band si è evoluta in qualcosa di molto più raffinato, audace e accattivante.Nel 2025, la band ha firmato un contratto con la rinomata etichetta olandese Non Serviam Records, ponendo le basi per l’uscita del loro attesissimo album di debutto entro la fine dell’anno. L’album promette di essere un passo monumentale nel percorso della band, consolidando ulteriormente il loro posto nel mondo dell’extreme metal.
Gran parte della musica è fortemente radicata nell’era degli anni ’90, mentre le sezioni più veloci delle canzoni aggiungono anche una discreta quantità di blast beat. Durante tutta la registrazione si può anche sentire un buon mix di parti lente, di medio tempo e veloci, insieme agli assoli e alle parti soliste, anch’essi eseguiti in uno stile molto melodico.Quando il tremolo picking viene aggiunto ai riff veloci, conferisce alle canzoni un feeling più grezzo, mentre la registrazione ha anche dei momenti atmosferici. A tratti la musica assume anche un carattere molto rituale, mentre la registrazione aggiunge alcuni tocchi moderni a uno stile old school; un brano prevede anche un breve utilizzo di voci femminili. La produzione è molto professionale, mentre i testi trattano di occultismo, miti, angoscia esistenziale, misticismo, destino e horror cosmico.
Come dico spesso quando mi imbatto in questo genere di band trovo sempre un po’ di difficoltà ad esprimere le sensazioni che si provano ascoltando il genere, però questo album ha colpito la mia attenzione per il suo forte annotamento orchestrale che ha negli arrangiamenti ed anche nel racconto sito all’interno del disco, tutto quello che si può ascoltare in The Silver Key è sicuramente piacevole ed originale quindi mi sento sinceramente di consigliare l’ascolto del cd anche per vagliare un eventuale acquisto.
Stefano Bonelli