Psychonaut
condividono il nuovo brano “Stargazer”.
L’album dei World Maker uscirà il 24 ottobre per Pelagic Records.
Il collettivo belga di post-metal psichedelico Psychonaut torna con “Stargazer”, un nuovo singolo e un nuovo video ricchi di emozioni, tratti dal loro prossimo album World Maker, in uscita il 24 ottobre via Pelagic Records. Noto per aver intrecciato riff imponenti, precisione poliritmica e profondi temi filosofici, il trio si rivolge ora verso l’interno, navigando sul terreno mutevole della paternità, del dolore e della speranza.
Guarda il video di “Stargazer” qui: https://youtu.be/7YFLXiPCE4E
Pre-ordina World Maker e ascolta “Stargazer” in streaming qui: https://orcd.co/psychonaut-worldmaker
Spinto da uno slancio ipnotico, “Stargazer”, che prende il nome dal figlio del frontman Stefan De Graef, nato nella rara e poetica posizione di “stargazer”, segna un’audace evoluzione nel suono in continua evoluzione degli Psychonaut. Coniugando passaggi di chitarra delicati e folk con breakdown imponenti e fragorosi, il brano cattura la band nel suo momento di massima esplorazione e risonanza emotiva. Sotto il suo peso e la sua portata dinamica si nasconde una tranquilla introspezione, che pone domande urgenti su ciò che ci aspetta. Secondo brano estratto da World Maker, “Stargazer” offre uno sguardo su un album plasmato da una nuova vita, da una profonda perdita e dalla cruda ricerca di un significato nel mezzo.
La tradizionale formazione a tre elementi del collettivo belga di post-metal psichedelico Psychonaut ha a lungo smentito l’abilità compositiva, l’accattivante profondità narrativa e la schiacciante presenza dal vivo di una band oggi all’avanguardia nella musica heavy contemporanea.Un disco nato da una gioia insormontabile e contemporaneamente da una profonda perdita; World Maker segna un momento di grande cambiamento per gli Psychonaut, sia dal punto di vista personale che musicale, in quanto la band brucia le complessità filosofiche narrative dei precedenti lavori con una chiarezza panoramica e bruciante che ci implora di assaporare la bellezza del presente come mezzo per lasciare un’eredità al futuro.
Il seme di World Maker ha preso forma proprio quando la campagna per il precedente disco Violate Consensus Reality si è conclusa, con la notizia che il chitarrista/vocalista Stefan De Graef stava per diventare padre. Questo ribaltamento dell’asse della vita ha portato De Graef, come la maggior parte dei futuri padri, a rivalutare ciò che è veramente importante. Per questo motivo, la musica che è stato ispirato a scrivere si è liberata delle precedenti basi filosofiche e spirituali della band, assumendo invece la forma di lezioni di vita per il figlio non ancora nato, un’eredità d’amore nel caso in cui dovesse accadere qualcosa.Questa euforia speranzosa risplende in World Maker come un calore insolitamente ottimista; dal riverbero dell’organo Rhodes del brano di apertura e dal serpeggiante assolo di chitarra di ispirazione free-jazz che introduce “Everything Else is Just The Weather”, agli elementi di world music, elettronica e alla voce ultraterrena del polistrumentista olandese e vecchio amico Anthe Huybrechts (Anthe/Helion Creek), in particolare in brani come “Origins”, che presenta anche le tabla, una coppia di tamburi a mano indiani, come cuore pulsante.
Mentre i riff giganteschi, le poliritmie punitive e la rabbia vocale gutturale degli Psychonaut sono più splendenti che mai, c’è uno spettro dinamico più ampio in World Maker che vede la band esplorare con orgoglio i suoi estremi più delicati e intimi così come quelli più aggressivi e abrasivi. Non molto tempo dopo la nascita del figlio di De Graef è arrivata la devastante notizia che sia a suo padre che al padre del bassista/vocalista degli Psychonaut, Thomas Michiels, è stato diagnosticato un tumore in stadio avanzato. Vivendo giorno per giorno e divisi tra gioia e dolore, la band si è ritrovata ad abbandonare la grande portata e l’agenda sconvolgente di Violate Consensus Reality per concentrarsi sul qui e ora.In tempi così turbolenti, la band ha trovato forza e sostegno nella comunità post-metal. L’album è stato registrato e prodotto dalla band insieme al collaboratore di lunga data e amico intimo Chiaran Verheyden (Hippotraktor), con l’aiuto e la consulenza del tecnico live degli Psychonaut, Victor, che senza dubbio farà suonare questo album in modo altrettanto fantastico sul palco. Anche l’artwork di World Maker è stato un affare di famiglia, essendo stato disegnato da un caro amico, Sam Coussens, dei cosmic sludge metallers belgi Pothamus.
Di fronte agli alti e bassi della vita, World Maker è diretto e coraggioso, senza sacrificare la potenza grezza, l’innovazione creativa e l’inimitabile profondità musicale degli Psychonaut. Laddove i loro precedenti full-length hanno tracciato grandi percorsi introspettivi attraverso il tempo e lo spazio, World Maker è mozzafiato nella sua chiarezza senza compromessi: un padre che canta al figlio appena nato mentre un figlio dà l’addio al proprio padre.Dopo aver lanciato un’onda d’urto nelle scene post-metal e prog con il loro debutto tre volte represso per Pelagic Records Unfold The God Man nel 2020, prima di seguirlo con le complessità metafisiche trasformative di Violate Consensus Reality del 2022, Gli Psychonaut hanno suonato in prestigiosi festival belgi all’aperto come l’Alcatraz, il Rock Herk e il Boomtown Festival, nonché in eventi boutique come il Soulcrusher, il Roadburn Redux e l’A Colossal Weekend, condividendo i palchi europei con artisti del calibro di Amenra, Brutus e i compagni di etichetta Pelagic The Ocean e PG. Perso.