@ Phenomenon – Fontaneto D’Agogna (NO) – 02-07-2025

PAUL GILBERT + NEVER OBEY AGAIN
Articolo a cura di Giacomo Cerutti

Ben ritrovati al Phenomenon di Fontaneto D’Agogna, dove la BAM Booking ha portato sul palco un personaggio che non ha bisogno di presentazioni, un virtuoso della chitarra celebre per la sua militanza con i MR.BIG, oltre a vantare una solida carriera da solista e numerose collaborazioni, signore e signori l’unico ed inimitabile PAUL GILBERT, pronto a farci sognare esprimendo il suo estro attraverso le sei corde.

NEVER OBEY AGAIN

L’onore di aprire per il famoso artista spetta ai NEVER OBEY AGAIN, band alternative metal di Voghera pronta a rompere il ghiaccio in questa torrida serata, quando entrano in scena il pubblico è poco numeroso ma l’accoglienza è calorosa. Senza indugi partono diretti con Give Me A Fuckin’ Break. Si rivelano subito un’esplosione di energia sonora, il loro alternative metal dà una scossa immediata al pubblico, sicuramente impreparato al loro sound moderno e violento, in effetti il loro genere come loro stessi affermano si discosta molto da quello di Gilbert, ma non potevano lasciarsi scappare l’occasione di aprire il suo concerto. Con il procedere dell’esibizione, propongono una mediazione dei pezzi tratti dai dischi The End Of A Era (2023) e Trust (2024), Alessandro Tuvo ed Alex Pedrotti sprigionano una ritmica tagliente, resa ancora più compatta dalle solide linee di basso tracciate da Cristiano Trappoli, le tempistiche sono variabili e ben sostenute dal batterista Marco Binda, il quale picchia incessantemente con tenacia e precisione. Al centro della scena abbiamo l’inossidabile frontwoman Carolina Bertelegni, che sprizza energia da tutti i pori imponendo la sua voce versatile, passando da tonalità pulite e profonde ad un urlato sporco, su alcuni pezzi anche Alessandro dà il suo graffiante apporto vocale. Carolina con grande carisma cerca di coinvolgere al massimo i presenti, con applausi a tempo e facendoli partecipare ai cori, ottenendo un feedback sorprendentemente positivo, il prezioso supporto non è mai mancato sino alla conclusiva 9:45, con la quale terminano un’esibizione breve ma intensa, aprendo al meglio la strada al tanto atteso artista, e,  raccogliendo meritati e sonori applausi.

SETLIST:

Intro
Give Me A Fuckin’ Break
Never Feel, Never Fear
Stronger
Control
Underdog
Animal By Choice
Toxic Feelings
The Storm
9:45

PAUL GILBERT

Dopo questa inizio moderno ed elettrizzante, il pubblico discretamente aumentato non aspetta altro che il loro idolo, nessun sipario nessuna intro il mitico PAUL GILBERT si palesa all’improvviso sul palco, accompagnato dal bassista Marco Galiero e il batterista Roberto Porta, salutando con naturalezza. L’entusiasmo dei fans si accende in urla ed applausi, che PAUL ricambia sulle note di un paio di cover di Robin Trower, dando subito prova del suo talento interpretativo sia a livello strumentale che vocale, passando poi a B.B. King dopodiché chiede all’audience se piacciono i Led Zeppelin, un sì globale dà inizio ad un lunghissimo medley dove racchiude una trentina di brani. I fans pendono letteralmente dalle sue corde, totalmente estasiati dalla sua maestria mentre le sue abili mani viaggiano da un capo all’altro della chitarra, generando fiumi di riff e assoli facendo risplendere il rock-blues anni ’70, dando lustro anche alle sue doti canore, una volta terminato questo eccezionale tributo si prosegue con gli ZZ Top e Johnny Winter. Probabilmente il pubblico era convinto, che avrebbe suonato anche canzoni della sua carriera solista, invece l’intero show è basato sulle cover e quando propone gli YES, subentra sua moglie Emy Gilbert alla tastiera arricchendo ulteriormente di melodia, la sua bravura è evidente ma sicuramente si distingue anche Marco, il quale riempie il sound con volubili e ben marcati giri di basso, e, Roberto dietro alle pelli è il cuore pulsante che con energia e precisione, accompagna ogni canzone. Lo show prosegue con cover di Supertramp, Procul Harum, Ben Folds e altre dove il maestro Paul crea dei legami con i compagni duettando ed improvvisando, il livello complessivo è altissimo e l’ammirazione dei fans si misura in molteplici applausi, dopo Get Your hands Of My Woman si ritirano per una meritata pausa. Infine con Chilly Winds Don’t Blow concludono uno show straordinario, una miscela di alta classe e tecnica che solo un fenomeno come PAUL GILBERT è in grado di dare, acclamato a gran voce lascia il palco vittorioso per il grande successo ottenuto, ringraziamo la BAM Booking per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!

SET LIST:

Too Rolling Stoned (Robin Trower cover)
Daydream (Robin Trower cover)
Rock Me Baby (B.B. King)

Led Zeppelin Medley

Hots On For Nowhere
Good Times Bad Times
Violin bow guitar echo solo
Dazed And Confused
Kashmir
Thank YouAll My Love
Heartbreaker guitar solo
Houses Of The Holy
The Rover
Achilles Last Stand
No Quarter
You’re Time Is Gonna Come
Whola Lotta Love
You Shook Me
How Many More Times
Moby Dick
Starway To Heaven
Babe I’m Gonna Leave You
The Ocean
Heartbreaker
Living Loving Maid
Communication Breakdown
Four Stiks
Poor Tom
Rock And Roll
Black Dog
New York! Good Night!
Hots On For Nowhere

Arrested For Driving While Blind (ZZ Top cover)
Leland Mississippi Blues (Johnny Winter)
Voyager
Long Distance Runaround (YES cover)
Take The Long Way Home (Supertramp cover)
Heard It On The X (ZZ Top cover)
Whiter Shade Of Pale (Procul Harum cover)
Get Your hands Of My Woman (Ben Folds)
Chilly Winds Don’t Blow