VIOLET

Biscotti

Con l’uscita del suo primo EP “Biscotti” il 16 maggio 2025, il cantautore anconetano VIOLET apre le porte del proprio mondo emotivo e sonoro, regalando all’ascoltatore un piccolo scrigno di confessioni in musica. Prodotto da Michele Guberti per Massaga Produzioni e pubblicato da Alka Record Label, l’EP è composto da cinque brani – “Biscotti”, “Cucina”, “Se potessi”, “Salvagente”, “Arsenico” – ognuno dei quali sembra essere un tassello di un racconto personale, intimo e nostalgico.Il titolo “Biscotti” evoca fin da subito un’idea di quotidianità, calore domestico e semplicità. Ma non lasciatevi ingannare: sotto questa superficie fatta di immagini familiari, si nasconde un lavoro profondo, che affronta con grazia e consapevolezza i moti interiori più complessi.VIOLET – classe 1999, cresciuto con i Beatles e Samuele Bersani – fa della delicatezza il suo tratto distintivo, senza mai rinunciare a scavare nel disagio, nella malinconia e nelle parole non dette, quelle che, come afferma lui stesso, “fanno male ma che, alla fine, liberano”.L’apertura dell’EP è affidata alla title track “Biscotti”, un brano che accoglie l’ascoltatore con sonorità calde, volutamente imperfette, come se provenissero da un vecchio giradischi o da una radio dimenticata in cucina. Il pianoforte – elemento ricorrente in tutto l’EP – guida l’arrangiamento con semplicità e dolcezza. Il testo è una carezza malinconica, un ricordo che si sbriciola tra le dita, proprio come i biscotti della nonna. Qui emerge subito l’intento dell’artista: fare della musica uno spazio in cui il tempo si dilata, si piega su sé stesso e riporta alla luce frammenti perduti.

Il secondo brano, “Cucina”, conferma la poetica dell’ordinario che VIOLET esplora con grande sensibilità. Il cuore del brano è un’immagine semplice ma potentissima: due persone che si confrontano nella stanza più intima della casa, la cucina. Qui la nostalgia si fa più tangibile, quasi un retrogusto amaro che resta in bocca. L’arrangiamento si arricchisce di chitarre acustiche e di piccoli dettagli sonori che costruiscono un’atmosfera sospesa. Non ci sono picchi emotivi eclatanti, ma un equilibrio che funziona perfettamente, sostenuto da una scrittura curata e sincera.Con “Se potessi”, il terzo brano dell’EP, VIOLET affronta apertamente il tema del rimpianto. La struttura musicale resta fedele allo stile minimale del disco, ma il brano si distingue per una maggiore intensità emotiva. La voce si fa più cruda, più diretta, come se finalmente qualcosa si spezzasse. Se potessi, tornerei / dove ho smesso di parlare” canta VIOLET, e in questi versi si cristallizza il nucleo dell’intero EP: la difficoltà di comunicare ciò che si prova davvero, e la liberazione che arriva nel momento in cui si trova finalmente il coraggio di farlo.

Il quarto pezzo, “Salvagente”, è forse il più emblematico del percorso interiore tracciato dall’artista. Con un andamento dolcemente ondeggiante, il brano utilizza la metafora del salvagente per descrivere la ricerca di un appiglio emotivo, un modo per restare a galla in mezzo alla confusione e alla tristezza. Ancora una volta, le immagini evocate sono semplici ma colpiscono per la loro autenticità. Il sound richiama atmosfere vintage senza mai cadere nella nostalgia fine a sé stessa: ogni scelta timbrica sembra dettata più dall’urgenza espressiva che da un vezzo stilistico.A chiudere l’EP è “Arsenico”, il brano scelto come singolo apripista e non a caso. Qui VIOLET alza leggermente il tiro, sia a livello vocale che strumentale. Il brano è un vero e proprio sfogo, il momento in cui l’interiorità repressa dei brani precedenti trova una valvola di sfogo. Ho messo l’arsenico in quello che scrivevo / per non urlare forte quello che sentivo”, canta, e il messaggio è chiarissimo: la scrittura come veleno, ma anche come cura. Il tono è più cupo, più diretto, ma sempre tenuto sotto controllo da una produzione che evita gli eccessi e predilige l’equilibrio.

“Biscotti” è un piccolo disco, ma ha la forza delle cose vere. In un panorama musicale spesso schiacciato tra sperimentazione forzata e produzioni patinate, VIOLET sceglie la via più difficile: quella dell’autenticità. Il suo EP non grida, non sorprende con colpi di scena, ma accompagna con delicatezza, costruendo uno spazio intimo dove ogni ascoltatore può trovare un pezzo di sé.C’è una coerenza stilistica e tematica che rende questo lavoro solido, nonostante la giovane età dell’artista. Il merito va anche alla produzione di Michele Guberti, che riesce a dare voce al mondo interiore di VIOLET senza snaturarlo, lasciando che siano le canzoni – e non gli effetti – a parlare.“Biscotti” è il diario di chi ha imparato ad accettare la propria fragilità e ne ha fatto musica.
È un esordio che promette molto, perché dimostra che c’è ancora spazio per la verità, anche in tre minuti di canzone.

Anna Cimenti

Biscotti
Cucina
Se potessi
Salvagente
Arsenico

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