Law J. Dinero

Gloryland

C’è qualcosa di profondamente umano e universale in “Gloryland”, il primo LP di Law J. Dinero, uscito martedì 13 maggio, con distribuzione Artist First. Un album che si rivela fin dai primi ascolti come una raccolta di storie, canzoni e memorie, radicate nella tradizione musicale americana ma rivissute con occhi nuovi, filtrate attraverso una sensibilità contemporanea, profondamente personale. Il risultato è un lavoro affascinante e stratificato, che non si lascia incasellare facilmente, ma che scava con coerenza nel solco dello spiritual, del folk e del blues narrativo.Law J. Dinero – alter ego del cantautore vicentino Lorenzo Valè – firma un’opera intensa e malinconica, costruita nel tempo (tra il gennaio 2022 e l’agosto 2024) con la complicità di Martino Cuman (già noto per il suo lavoro con Non Voglio Che Clara), che ne cura arrangiamenti e produzione. La gestazione lunga ha portato ad un disco che non cerca l’attualità sonora: un’antologia musicale capace di evocare un’America mitica, spirituale e polverosa, fatta di vagabondaggi e sogni sbiaditi, salvezza e fallimento.

L’apertura affidata a If You Have Friends In Gloryland” è più che simbolica: si tratta di una rivisitazione di uno spiritual tradizionale, reso celebre da Ralph Stanley & The Clinch Mountain Boys, e diventa subito manifesto tematico dell’intero LP. C’è in questa traccia – come nel resto del disco – un senso di devozione non religiosa ma umana, un desiderio di contatto, di redenzione, di legame. Una voce ruvida e sincera, accompagnata da arrangiamenti scarni ma efficaci, ci introduce in un mondo sospeso tra realtà e mito.Con “Things That I Do”, primo singolo del progetto, entriamo in una dimensione più cantautorale, dove la riflessione personale incontra sonorità country dal gusto retrò. Il brano è un’ode alla lentezza, alla pausa necessaria per ritrovare sé stessi in un mondo che corre troppo in fretta. Dinero mette in scena relazioni fragili e tappe saltate, in un’America che diventa metafora dell’animo umano.

Tra i momenti più toccanti dell’album troviamo “Youll Feel Fine”, una ballata dolcissima che parla dell’infanzia, della nostalgia e della perdita della semplicità. È un brano che si lascia amare subito, capace di evocare immagini vivide e familiari con pochi accordi e una melodia sincera. Qui, come altrove, la voce di Law J. Dinero si fa veicolo di un’emozione che sembra condivisa, come se ogni parola fosse stata pensata anche per chi ascolta.“New House Blues”, invece, sorprende per il suo approccio quasi psichedelico. Nasce da un’esperienza personale – il continuo trasloco, l’instabilità – e si sviluppa come un blues moderno che però non rinuncia alle sue radici. Il brano è forse il più sperimentale dell’album, eppure mantiene una coerenza emotiva che lo rende parte integrante del viaggio sonoro.A movimentare l’andamento del disco intervengono brani come Pray With Me” e The Ones You Kill In Your Dreams”. Il primo è un invito a condividere il peso delle difficoltà, ma lo fa con un ritmo ballabile che restituisce al pezzo una vitalità quasi gospel. Il secondo, invece, colpisce per il suo titolo enigmatico e per un’energia che si avvicina al rock da club, pur mantenendo intatta la matrice narrativa.

A Real Change” e “(I’m Gonna Warm Your) Lonely Soul” rappresentano invece il lato più cinematografico dell’album: sono pezzi che sembrano pensati per accompagnare un film polveroso, ambientato in una cittadina ai confini del deserto, dove il tempo si è fermato e i protagonisti sono anime in cerca di pace.In quest’ultimo accompagna l’artista una sezione fiati (guidata da Gallucci, Gonzo e Moresco) .Over The Sinke “Goodbye And Nothing More” sono due episodi estremamente intimi, nei quali la voce e la chitarra di Dinero si prendono il centro della scena. Il primo evoca piccoli gesti quotidiani, con la forza poetica delle cose apparentemente insignificanti. Il secondo, uno dei brani più emozionanti del disco, è una lettera d’addio che suona come una confessione, ma anche come un saluto necessario per andare avanti.Il viaggio si conclude con la title track Gloryland”, che richiama ancora una volta lo spiritual, la speranza, la fede (laica) in qualcosa che ci attende oltre la nebbia. È un epilogo perfetto: asciutto, evocativo, vibrante. Un ritorno al punto di partenza che ci lascia però trasformati, come dopo un lungo cammino.“Gloryland” non è un disco facile né immediato. È un’opera che richiede ascolto, pazienza, immersione. Ma chi accetta il suo invito viene ripagato con un’esperienza autentica, che sa di polvere e sudore, di sogni e ferite. Law J. Dinero non insegue mode né compromessi: costruisce una narrazione personale e collettiva che si nutre di passato per parlare al presente. Il suo è un debutto maturo, ambizioso e coraggioso.

Le influenze – da Wilco ai gospel del Sud, passando per il country alternativo degli anni ’90 – si sentono, ma non schiacciano mai l’identità dell’artista. Merito anche della produzione raffinata e rispettosa di Martino Cuman, che accompagna la voce e le storie di Dinero senza mai sovrastarle.In un panorama musicale spesso sterile e uniforme,

Gloryland” si staglia come un faro malinconico, che guarda lontano e invita a tornare alle origini per ritrovare ciò che conta.Un disco da ascoltare tutto d’un fiato, magari in viaggio, con il finestrino abbassato e il cuore un po’ più leggero.

Anna Cimenti

If You Have Friends In Gloryland
Things That I Do
Pray With Me
You’ll Feel Fine
The Ones You Kill In Your Dreams
A Real Change
New House Blues
(I’m Gonna Warm Your) Lonely Soul
Over The Sink
Goodbye And Nothing More
Gloryland
Law J. Dinero, Nic T

Diego Dal Bon – batteria
Martino Cuman – basso, pianoforte Rhodes, cori
Guido Formichi – chitarra slide
Antonio Gallucci – sassofono
Sergio Gonzo – tromba
Massimo Cogo – percussioni
Antonio Zuccon Ghiotto – pianoforte
Matteo Premoli – basso
Law J. Dinero – voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, basso