Helen Burns
The Rain Caller
Parlando del disco ci troviamo di fronte ad una band italiana proveniente dalle lande catanesi,che si rivolge ad un classico brit rock quello di band come gli Oasis o i Blur
non a caso cito soprattutto gli Oasis perché c’è il cantante Domenico Failla molto bravo per altro che fa di tutto per assomigliare a Liam Gallagher non solo nella timbrica ma per il modo sguaiato tipico del parlato nello stile inglese . La band in se ha tutte e le carte in regola e sa quello che fa quando imbraccia gli strumenti, e quando suona esce fuori una sorta rock’n’roll mischiato al punk con una punta di psichedelia con un aggiunta di oscurità come nella canzone Mary Magdalene canzone assolutamente diversa rispetto alle canzoni presenti nel disco.
Altro brano di grand effetto è Mina presentato anche come singolo. Chiude in bellezza la title track suggestiva e psichedelica con il basso molto distorto in bella presenza che da un tocco oscuro alla canzone  forse una delle più belle del disco. In tutto questo anche un ottima produzione messa in atto da Antonio Spina in collaborazione con la band . Le terre catanesi hanno un problema di siccità ma sicuramente Helen invocherà la pioggia.
Stefano Bonelli       Â