The Screaming Of The Walkiries

Cradle Of Filth

Pochi passi falsi per una band come quella dei Cradle of Filth che può vantare una carriera di tutto rispetto.Di fatto insieme ai Dimmu Borgir e pochi altri sono da annoverare tra i fautori di quello che di lì a breve sarebbe diventato un genere o meglio un sottogenere del black metal, appunto il black
sinfonico.Con il nuovo “The Screaming of The Walkiries” il combo britannico capitanato da Dani Filth ha fatto ancora una volta centro. Puntato e centrato l’obiettivo quello di ricalcare la strada che ha fatto avvicinare alla band migliaia di fans da tutto il mondo.Ho apprezzato molto il riffing di chitarra, già dalle prime note di “To Live Deliciously”, che, nonostante suoni odierna, ha qualcosa proprio nelle sei corde che mi fa tornare ai vecchi fasti.
La voce di Dani è sempre la stessa, personale, acida, inconfondibile, il cantante non sembra aver perso smalto, anzi. I Cradle of Filth sono horror, e questa etichetta è rimarcata anche attraverso l’ugola di Zoe Marie Federoff, i suoi fraseggi pur se delicati sembrano nascondere qualcosa di maligno.

The Screaming of The Walkiries” è un album diretto, seppur la componente teatrale non viene meno, tuttavia certi orpelli a cui la band nel corso degli anni ci ha abituato sono messi da parte, mi riferisco a lunghi intro/outro.
Devo dire in tutta onestà che trovarsi difronte a band come i Cradle of Filth capaci di fare ancora buona musica è sempre un’emozione. Tra i miei brani preferiti assolutamente l’opener “To Live Deliciously”, un colpo dritto al cuore, che mi fa vivere le atmosfere di anni fa. C’è spazio poi per il potente mid-tempo di “Demagoguery” e le melodie quasi epiche di “The Trinity of Shadows” e “Non Omnis Moriar”. La band torna a picchiare duro, “White Hellebore” trascinata da un riffs incalzante e molto classic, dove trova spazio tutta la creatività di Zoe Marie.

Si prosegue con “You Are My Nautilus” una traccia riflessiva che suona quasi come un brano staccato dal resto dell’album. “Malignant Perfection” è una sorta di ballad malvagia, mai fidarsi delle suadenti note!
Sto raggiungendo la fine del disco, soddisfatto, certo che, per chi ha apprezzato i Cradle of Filth 2.0 non potrà non apprezzare anche questo “The Screaming of The Walkiries”!
“Ex Sanguine Draculae” conferma lo stato di forma del drummer “Marthus” Skaroupka, mentre per la chiusura delle ostilità la band si è voluta avvalere della misteriosa “When Misery Was A Stranger”, tra passaggi furenti e momenti ragionati.
Sono soddisfatto, anche band ormai non più giovanissime, sanno partorire album di assoluto rispetto!

In alto il nostro saluto!!
Trevor Sadist

To Live Deliciously
Demagoguery
The Trinity Of Shadows
Non Omnis Moriar
White Hellebore
You Are My Nautilus
Malignant Perfection
Ex Sanguine Draculae
When Misery Was A Stranger

Dani Filth – vocals
Marek “Ashok” Šmerda – guitar
Donny Burbage – guitar
Martin “Marthus” Škaroupka – drums
Zoe Marie Federoff – vocals/keuboards
Daniel Firth – bass