Tenebrae
Loss
Nuovo lavoro per i Tenebrae band genovese in attività ormai da vent’anni ma malgrado la doppia decade non si può certo dire che la band sia particolarmente prolissa in fatto di pubblicazioni discografiche, essendo questo nuovo album fresco di pubblicazione solamente il loro quarto intitolato Loss. Possiamo considerare la band genovese come una sorta di supergruppo avendo all’interno elementi provenienti da altre band quali Forma Mentis, Colt, Mariners, Stato D’assedio, Malombra e Abysmal Grief.
Ascoltando il disco ci si rende subito conto del grande lavoro fatto in fase di composizione dei brani e non c’è niente da fare quando c’è esperienza sì e qui ce ne a piene mani.Inoltre le canzoni hanno tutte un fattore secondo me importante de è il gusto compositivo sia per la scelte delle note che proprio in fase di costruzione della struttura dei pezzi se poi ci mettete pure il fatto che il disco ha una produzione stratosferica potente ma sempre bilanciata che fa ascoltare tutte le componenti nel modo giusto e anche quando la band suona a pieno regime non si nota nessuna sbavatura.
La stupenda copertina è stata realizzata da Marco Cj Campagnoni batterista della band, con uno stile fumettoso che richiama l’ambientazione gotica di Sin City.Musicalmente la band si ispira al gothic e al doom avendo nel loro imprinting band come Candlemass e Deathss ne risulta un sound molto oscuro e gotico ma davvero affascinante nell’ascolto.Per quanto riguarda i brani mi ha colpito molto “Epica” con quella sua intro pianistica che poi sfocia in un rifferama di stampo maideniano molto molto bella “Tetraluce” che è la canzone d’apertura viene cantata in latino che è introdotta da un “coro” ed un rintoccare di una campana nel più classico dei clichè heavymetal ma che a noi piacciono tanto. In questo disco non sembra ma il pianoforte di Flux Mörtis la fa da padrone senza però essere invadente ma che si infila benissimo tra le trame delle canzoni Lost ha un influenza che mi riporta ai Savatage di Sirens e la voce di Andrea”Keru”Cherubino ha un cadenza che a volte ricorda non poco quella di Peter Wagner.
In conclusione questo Loss è un disco che mi senti di consigliarne l’ascolto ed ovviamente l’acquisto ma quando lo avrete tra le mani il volume a manetta ok.
Stefano Bonelli