Ologram
La mia scia
Gli Ologram sono un progetto nato dalla mente del talentuoso musicista Dario Giannì che ha voluto partecipare la sua passione per il grande progrock degli anni settanta. Con questo lavoro, è chiara la capacità del gruppo di creare musica d ’autore che mixa tradizione e innovazione. Dopo l’ottimo esordio con il cd d’esordio La Nebbia del 2022, un concept album apprezzato sia in Italia che all’estero per la sua profondità tematica e le evidenti influenze progressive, la band siciliana ritorna in pista con un secondo lavoro che non delude affatto le aspettative.La Mia Scia è un disco che si inserisce nel solco del rock progressivo italiano, con un sound che rende omaggio ai grandi nomi del genere (Genesis, PFM, Marillion) ma che sa anche guardare al moderno, con echi di band come Muse e Rush. La formazione, composta da musicisti di grande esperienza e sensibilità, dimostra un’ottima coesione, con arrangiamenti curati e una produzione che valorizza ogni dettaglio.
L’introduzione, è affidata alla corale 22.43, un brano acustico e suggestivo, carico di mistero ed atmosfere evocative, che prepara il terreno per il viaggio musicale che segue con la successiva Kasbah, pezzo che richiama i Genesis degli anni ’70, con un mix perfetto di melodie intricate e ritmiche avvincenti.Luna Piena alterna momenti di delicatezza a esplosioni di energia, con la voce di Fabio Speranza che si distingue per intensità e interpretazione cosi come la successiva Non Sarai, canzone emozionale con arrangiamenti riccamente stratificati.Jacaranda è la mia preferita, qui spicca un bellissimo riff acustico che dialoga con la voce e un violino, creando un’atmosfera malinconicamente e poeticamente unica che si fonde con la successiva Descent, brano strumentale che mostra la maestria tecnica della band, con cambi di tempo e atmosfere che ricordano i grandi classici del prog.
Gli ultimi due pezzi sono la titletrack, con dei rimandi a Rush e Police, in una struttura pop-rock piacevole e comunque complessa; si arriva cosi ai quasi sette minuti di 1997, che anche con l’ausilio di un testo particolarmente amaro e riflessivo, chiude il disco in modo assolutamente degno.Con questo album la band conferma quanto di buono fatto con il disco precedente costituendo di fatto una delle realtà più interessanti del prog italiano attuale, il cd si presenta allo stesso tempo come un omaggio ai grandi del passato ma anche come una proposta fresca e originale grazie ad un mix bilanciato di influenze classiche e modernità, poi i testi in italiano, profondi e riflessivi, aggiungono un ulteriore livello di coinvolgimento, rendendo questo lavoro un’esperienza da ascoltare e riascoltare.
Massimo Cassibba