Tesseract

Live at Orion-Live-Club 13/01/2025
Articolo a cura di Fabio Berserk Podeschi

– ANOTHER DIMENSION-
I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione delle menti mediocri.( Albert Einstein)Pitagora fu frainteso e Socrate, Gesù, Copernico, Galileo e Newton furono fraintesi, e così fu di ogni più puro e saggio spirito che abbia preso carne. Essere grandi è essere fraintesi. ( Ralph Waldo Emerson) Le stelle che riesco a vedere sono una piccola percentuale Esiste tutto ciò che io non riesco ancora a immaginare.È praticamente ovvio Che esistano altre forme di vita ( Morgan Marco Castoldi Bluvertigo) Intro che mi è balenata dal pensiero di questa serata sò che qualcuno si chiederà cosa c’entra Morgan insieme a questi due illustri signori… ma mai frase fù più azzeccata per descrivere le emozioni vissute. Ma andiamo al dunque….Ringraziamo MC2 live per la cortese concessione del suo big boss Jacopo Casati di aver potuto partecipare a questo grande evento nella città eterna.

THE OMNIFIC

Prima band a calcare il palco dell’Orion sono gli Australiani The Omnific. Trio che propone un prog/rock/post metal strumentale veramente interessante i tredici brani proposti in questi 40 minuti abbondanti di musica ripercorre nei brani la loro carriera dai tre ep pubblicati
Sonorous”,”Kismet”, “The Mind’s Eye” e i due album “Escapades” e “The Law of augmentin returns” .
Indubbiamente c’è tanta classe e sicuramente il conservatorio. Dietro a questi tre musicisti gente molto preparata non c’è una vera e propria hit ma malto da intenditori come dicono nella pubblicità Italica del Glen Grant. Questi ragazzi sono come un tutt’uno un’unica creatura in simbiosi con l’altra faccia di se stessi, molto raffinato anche il loro genere può piacere a chi ama Billy Sheehan degli Ufo/MrBig, soprattutto perchè suonano due bassi e la batteria con campionamenti e tastiere senza l’uso delle chitarre, creando un muro sonoro atipico sicuramente un espediente originale per attirare più gente al loro sound. L’attenzione sono sincero dopo un pò ha dato un piccolo, calo ripresa poi dall’utilizzo dei campionamenti per variare la proposta anche se avrei preferito che ci fosse un tastierista vero per compensare il sound. Questa band mi ha ricordato molto un nostro talentuosissimo bassista Fabio Meridiani sembra quasi che dall’Australia lo abbiano ascoltato per ispirarsi a lui chissà…. però Fabio rispetto a loro ha un tastierista vero che lo supporta nel sound. Chiude il loro show con l’ultimo brano Objets the Vertu fra gli applausi delle persone. Band per me promossa perchè veramente interessante ma sono sincero non comprerei un loro cd anche perchè dopo un pò risultano prolissi.

SETLIST
1 . The Omnific ≈ Bass
2 . Matrices
3 . Antecedent
4 . Wax & Wane
5 . Merlin’s Id
6 . Base Camp
7 . Play Video
8 . Will‐O’-The‐Wisp
9. Fountainhead
10. Dwam
11 . Ne Plus Ultra
12. Phat Mackerel 13 . Double Malt Ditty
14. Encore:
Objets de Vertu
(Listed on setlist as “Super Secret Song”)

-LINE UP- Members
● Matt Fackrell – bass (2016–present)
● Toby Peterson-Stewart – bass (2016–present)
● Jerome Lematua – drums (2017–present)

THE NOVELIST

Seconda band combo sono la progressive metalcore The Novelists all’attivo dal 2014 hanno pubblicato 4 album più l’EP con la nuova cantante Camille. Punto cardine del genere come i Caliban e i Sylosis un frullato fra Evanescense/Lacuna Coil/Arch Enemy più potenziati nelle blast beat e nello sporadico growl usato dalla singer propongono dal vivo otto brani pregni di grinta pezzo cardine il terzo brano Colas strumentale soprattutto nell’inizio molto shoegaze e sognante che ricorda i compaesani Alcest del duo del mastermind Neige e il batterista Winterhalter. La band propina un sound potentissimo fa scapocciare tutti e la cantante Camille Contreras è molto carismatica simpatica sa intrattenere il pubblico facendo saltare tutti nei brani più movimentati urlando jump,jump,jump al pubblico anche se quando rallenta al melodico mi ha ricordato molto la nostra cantautrice soft rock Elisa . E’ veramente brava anche se preferivo di gran lunga avendo ascoltato il repertorio del passato i suoi due colleghi maschi, anche perchè non amo tantissimo le voci femminili soprattutto se troppo melodiche ma è un mio punto di vista. Punto cardine della band oltre alla bravura dell’entourage, della band sono i due chitarristi Florestan Durand e il talentuoso e virtuoso Pierre Daniel che ha saputo rendere uno show impeccabile con i suoi suoni una vera scheggia di diamante impazzita mi ha veramente stupito. Chiudono lo show i migliori due brani del lotto Terrorist e Lost Cause molto ritmati e potenti anche se si sente la mancanza del precedente cantante Tobias Rische che dava un’impronta alla Caliban per intenderci, ma la cantante Camille Ha dato il suo nella chiusura ove fra i ringraziamenti della band che riceverà dal pubblico un sentito scroscio di applausi.

SETLIST
1 . Coda 2 . K.O.
3 . Colas
4 . Mourning the Dawn
5 . Turn It Up (Keyboard Warriors Social Club)
6 . Prisoner
7 . Terrorist
8. Lost Cause

Band members
● Florestan Durand – guitar
● Amael Durand – drums
● Nicolas Delestrade – bass guitar
● Pierre Danel – guitar
● Camille Contreras – vocals

TESSERACT

Ecco come una creatura uscita dalla mitologia prende forma un intro in stile film Avengers ed ecco i cinque Groove Metal Progressive Band Djent Britannico che entrano in scena con l’attacco del primo brano Natural
Disaster qui già da subito si nota la poliedricità del singer Daniel Tompkins istrionico leader intorno a lui mentre cantava si è creato un alone di energia accattivante come quando si è visto il film di Velvet Goldmine oppure le esibizioni di Freddie Mercury negli anni settanta per intenderci qualcosa di unico. Il meglio secondo me lo hanno dato nei brani degli ultimi album Portal e War of Being più maturi e coinvolgenti. Infatti altra perla Echoes qui Daniel si muove come Lestat nel film dove interpreta una rock star The Queen Of the Damned , la band suona e riempie il brano in maniera impeccabile altra creatura che fa il suo il bassista Amos Williams che si muove a piedi scalzi sul palco lui da quelle poche parole che ho scambiato con lui vuole essere un tutt’uno con il palco e gli elementi che lo circondano mentre suona ed esprime la sua musica un fascio di muscoli e nervi in tensione un fisico da ballerino di danza classica i miei complimenti.

Poi c’è il terzo brano Of mind nocturne basilare d’accompagnamento che ricorda molto i Tool forse perché all’inizio la band aveva le carte in regola ma non aveva un’identità propria che si è creata con il tempo. Prosegue la tripletta sempre dall’ultimo album “War Of Being” con la bellissima Tender quasi un tributo ai migliori ” Thirty Second To Mars” emozione pura e poi gli altri due brani Sacrifice e King in stile Meshuggah. Si prosegue con Smile e The Arrow da Sonder con il loro Djient metal più marcato bello ma come ripeto la quadra del cerchio è arrivata con gli ultimi due album qui il singer Daniel dà grande prova vocale con vocalizzi alla Muse per intenderci che fa capire la sua classe ed esperienza ma quello che colpisce è l’atmosfera che creano basso batteria e le due chitarre in un amalgama comune. Si va con la spaziale Legion dove le emozioni in musica si sprecano ma soprattutto con la voce di Daniel si sfiorano picchi elevatissimi dai due minuti e mezzo in su, come un angelo decaduto che risorge e si erge dalle fiamme.

War of being altra perla di progressive Djent metal con i suoi emozionali rallentamenti vocali in stile shoegaze che tanto ricordano i Messicani Sadness e poi Juno sempre da Sonder che sembra concludere lo show ma non è finita ancora….. Chiude con il pogo con la potentissima Concealing Fate part 1 Acceptance fra accelerate veloci e disturbati vocalizzi, con rallentamenti con chitarre a riverbero e quando parte la voce dai cinque minuti in su tutto il pubblico va dietro cantando e facendo il coro con lui. Il tutto finisce con l’arpeggio della chitarra di Ace Kahney e la voce di Daniel in levare fino a raggiungere picchi altissimi con la frase “ All I wanted All I Ever Needed Was Here” con applausi da encomio. Questi ragazzi Inglesi hanno vinto, potenza bravura e melodia una prova da dieci e lode parola di Fabio Berserk in poche parole emozione in musica palpabile.

SETLIST
1 . Natural Disaster
2 . Echoes
3 . Of Mind – Nocturne
4 . Tender
5 . Sacrifice
6. King
7 . Smile
8 . The Arrow
9. Legion
10. War of Bein G
11. Juno
12. Encore:
Concealing Fate, Part 1: Acceptance

MEMBERS BAND
● Acle Kahney –Guitar
● Jay Postones – Drums
● James Monteith – Guitar
● Amos Williams –Bass, Vocals
● Daniel Tompkins – Voice