Gates of Chaos
Invictus
Nel già folto panorama nostrano si affaccia per la prima volta una band capitolina che si fa chiamare Gates of Chaos che arriva al debutto discografico con un EP come spesso succede per altre band che hanno scelto questa strada. La band pubblica il suo esordio che si intitola Invictus formato da tre pezzi ma che raggiungono un buon minutaggio essendo brani che vanno ai cinque minuti scarsi dell’opener Far down below ai sette e trenta della title track ed ai quasi sei minuti della conclusiva Nine circle of inferno.Quindi si è vero che sono solo tre pezzi ma vista la loro lunghezza si può dire che l’EP abbia una durata sufficiente per un ascolto soddisfacente.
Dietro la band si nasconde ma non troppo la presenza di una “entità” che si fa notare come guida spirituale e non solo, parliamo infatti di Marco Palazzi che ha preso su di se la responsabilità di dirigere questa giovane e talentuosa band verso i sentieri del panorama musicale. Il buon Marco Palazzi ha preso tra le ali protettive prendendolo come allievo il bravissimo singer Marco De angeli vero punto di forza del gruppo il quale con passione trasmette alla band la sua esperienza.
il fatto che i cori siano una parte preponderante dei Gates of Chaos c’è da dire che anche il resto gruppo funziona benissimo e durante l’ascolto infatti ci rendiamo conto della forte coesione che c’è tra i vari musicisti i quali danno questo senso di compattezza sonora ma anche di consapevolezza dei propri mezzi e si sente che i quattro se la intendono.Tra l’altro poche sono le band che possano annoverare tra le proprie fila una sezione coristica che rappresenta il vero e proprio marchio di fabbrica che conferisce una grande epicità al suono valorizzando la parte musicale che senza i cori non avrebbe lo stesso impatto.Sin dall’iniziale Invictus che inizia con una tastiera dal suono tensivo che poi viene travolta dai cori, la particolarità di questo pezzo ma anche in altri è che cantano sia in italiano che in inglese e credetemi il nostro italico idioma ha in se una potenza sonora che scusate se lo dico l’inglese non ha anche se e mi pare ovvio che l’inglese è una lingua internazionale che ti permette di uscire dai patrii confini.
Ma sarebbe interessante ( parlo in generale) qualche band si prendesse la briga di cantare in italiano anche se ovviamente alcuni esempi li possiamo annoverare. Ninth Circle of Inferno è un pezzo dal grande impatto e forse anche il più epico fra i tre brani che compongono lEP sonoro preparatevi bene all’ascolto di questa canzone perché se non lo fate sbalzerete via dalla sedia o dalla poltrona. Piace parecchio anche Far Down Below dove la chitarra di Marco Politi entra improvvisamente a squarciare il bianco tra una canzone e l’altra.
Concludendo posso affermare che questo esordio mi pare che abbia tutte le carte in regola e permette ai Gates of Chaos di presentarsi al proprio pubblico nel migliore dei modi, attendo quindi con fiducia gli altri tre brani che verranno pubblicati a stretto giro e a quanto pare c’è anche in programma il fatto di riunire i sei brani in un’unica pubblicazione attenderemo questa uscita con fiducia e pazienza certi della buona riuscita per il futuro della band romana.
Stefano Bonelli