Malauriu Scuru Sinoath Symphony Of The Scythe

Ci avviciniamo sempre di più al nuovo anno e lo facciamo con uno con uno split proveniente dalla magnifica Sicilia, in particolare metterò a confronto due brani, uno dei Malauriu e uno dei Sinoath che sono due fra le band più importanti della scena Black Metal Siciliana. I primi attivi dal 2013, i secondi dal 1990.prima di parlare dei due brani Scuru dei Malauriu e Symphony Of The Scythe dei Sinoath.vorrei delineare le rispettive line-up, i Malauriu sono: Schizoid(guitars),Marbas(drums/bass)Regen Graves – keyboards Perfidus – synth/samples.m. – vocals Sinistro – backing vocals. Mentre i Sinoath sono: Salvatore Fichera – drums Walter Garau – bass Gianni Cavallaro – lead guitar e Francesco Cucinotta – guitars/synth/vocals.

“Scuru” dei Malauriu, grazie alla collaborazione di Regen Graves degli Abysmal Grief va in direzione più old school, infatti il suo sound si presenta oscuro, con dei chitarroni potenti ed assordanti, con un cantato growl potente che rimanda sia al titolo della canzone, scuro che al nome della band che in italiano significa malaugurio. La batteria è insistente e il basso impetuoso. Molto ci intriga…
l’italian dark sound si fonde al black metal in modi differenti: in maniera classica e spesso Doom in Scuru e raw ed atmosferica nel caso di Symphony Of The Scythe dei Sinoath. La quale ci affascina con le sue tastiere che fungono da preludio ad un brano accattivante, possente ed oscuro. La chitarra è vigorosa ed eclettica, il cantato paurosamente growl. un crescendo e minuendo di potenza in continuo evolversi. Anche qui gli amanti del genere saranno piacevolmente sorpresi.

Per concludere ho amato questi due brani ed aspetto con ansia il 2025 per vedere ed ascoltare quest’ ulteriore tassello stilistico alla nutrita discografia di Malauriu e Sinoath che portano alto lo stendardo dell’italian dark sound che si fonde al black e doom metal.

DALYLAROCK
“Il rock’n’roll non si può considerare in termini di carriera o di hobby: è una forza vitale, è qualcosa che rimanda all’essenza.”
The Edge