Il Seme
Stefano Ferrioli
Il debutto discografico di Stefano Ferrioli, intitolato “Il Seme”, si presenta come una riflessione intima e profonda sul senso della vita, delle emozioni e delle contraddizioni che segnano la nostra esistenza. Uscito il 22 novembre 2024, questo EP segna il primo passo ufficiale di Ferrioli nella scena musicale, dopo anni di esperienza nelle sfere del canto, del teatro e della danza. Con “Il Seme”, l’artista ferrarese non solo celebra la sua passione per la musica, ma offre anche una visione critica e meditativa sulla società contemporanea, fatta di silenzi e urla, di incertezze e sogni di riscatto.La scelta del titolo, “Il Seme”, non è casuale: il seme è l’inizio di qualcosa, un piccolo elemento che, con pazienza e cura, può germogliare e diventare qualcosa di più grande. Ferrioli stesso descrive l’EP come una “costruzione lenta”, una “grammatica umana ed emozionale” che cerca di raccontare un mondo che spesso preferisce ignorare la sua complessità. Cinque tracce che, pur raccontando storie di vita quotidiana, offrono chiavi di lettura universali sulla condizione umana, sui suoi dubbi, le sue contraddizioni e le sue speranze.Le canzoni di “Il Seme” sono “sussurrate e sudate”, come le definisce lo stesso Ferrioli, e questo approccio si riflette nelle sonorità morbide e stratificate dell’album. Le tracce mescolano sapientemente l’acustico e l’elettrico, con il giusto equilibrio di sintetizzatori che non stravolgono mai la natura intima e profonda della musica. Nonostante l’uso di tecniche moderne, il risultato finale è quello di un disco che sa essere caldo, diretto e autentico, con un suono che non si arrende mai alla superficialità della “musica leggera”.
Io sono il mare apre l’EP con una riflessione sulla vastità e l’infinito, dove il mare diventa metafora di un’identità in costante ricerca. La melodia è delicata ma evocativa, accompagnando il testo che si fa strada tra immagini potenti e simboliche.La notte porta consiglio è un brano più riflessivo, che esplora la solitudine della notte come spazio di introspezione e crescita. La musica si fa più spedita, il ritmo è alternato a sospensione, permettendo alla voce di Ferrioli di emergere in tutta la sua intensità emotiva e di differenziare i momenti più intimi da quelli più spensierati.Nenia (senza far rumore) è la canzone che incarna meglio il concetto di “sussurro”. Apre il brano una chitarra elettrica che sembra suonata in lontananza.Qui Ferrioli gioca con toni sommessi e melodie ipnotiche, raccontando un mondo che è tanto silenzioso quanto urgente nel suo bisogno di essere ascoltato.
La voce dell’anima si fa più intensa, con una forte componente di ricerca interiore. La canzone riflette sull’importanza di ascoltare la propria voce interiore, di non ignorare le proprie emozioni più intime, un tema caro al cantautorato classico italiano, ma riletto con una modernità senza fronzoli.
Attimi, il singolo di lancio, è la traccia che più di tutte riesce a catturare la sensazione di un tempo che sfugge. La sua melodia, semplice ma incisiva, è il perfetto accompagnamento a un testo che riflette sul valore degli attimi di vita che spesso passano inosservati.L’EP di Stefano Ferrioli non ha la pretesa di essere manifesto, ma si propone piuttosto come un “invito a fermarsi, respirare e riflettere”. Con la sua scrittura matura e la sua sensibilità musicale, ci invita a fare una pausa in un mondo che sembra correre sempre più veloce, a riflettere su ciò che siamo e su ciò che ci accade attorno.
Il lavoro di produzione curato da Michele Guberti (Massaga Produzioni), registrato presso il Natural Headquarter Studio, contribuisce al risultato finale con una cura dei dettagli che non fa mai perdere la naturalezza delle tracce. L’uso degli strumenti acustici e delle sonorità elettroniche mai invasive contribuisce a dare profondità a ogni singolo brano, rendendo l’EP un’opera complessa ma estremamente fruibile.
Con “Il Seme”, Stefano Ferrioli si presenta come un cantautore che ha saputo mescolare la sua esperienza teatrale e musicale per dare vita a un lavoro autentico e sentito, capace di parlare al cuore degli ascoltatori. Nonostante la sua natura introspettiva e a tratti intimista, l’EP offre una visione lucida e, al contempo, speranzosa, della società odierna. Un disco che, senza bisogno di strillare, lascia il segno, facendo germogliare nuove riflessioni nei suoi ascoltatori.
Un esordio che non manca di impatto, è il primo passo di un cammino artistico che promette di crescere e fiorire con il tempo.
Anna Cimenti