Kickin Valentina
Star Spangled Fist Fight
Con un look alla Dead Daisies ecco che si presentano i Kickin Valentina, quartetto rock nato nel 2013 quando pubblicano il loro EP omonimo per l’etichetta discografica indipendente Highway 9 Records di Atlanta, USA.
Nel 2015 entrano nel rooster dell’etichetta danese Mighty Music e pubblicano tre album: “Super Atomic“, “Imaginary Creatures“, “Revenge Of Rock“. A seguire l’EP “Chaos In Copenhagen” sempre con recensioni positive. Tour mondiali di supporto a Skid Row, Doro e Buckcherry in tutto il mondo. Quello che abbiamo tra le mani è “Star Spangled Fist Fight”, disco che date le premesse faceva sospettare un mantenimento della linea: così è stato.
Prima traccia, “Gettin Off” pesante, riffoni di chitarra, linee di batteria pistata e linea di basso sporca di Chris Taylor a braccetto con la voce ringhiante di D K Revelle. Fireback è certamente esplosiva, un brano stradaiolo che fa il paio con un certo punk, assoli di chitarra a parte, mentre Dirty Rhythm la seconda canzone è più glam, con tanto di urlo strappaugola finale. Inizio a là Cult invece per Men on a mission che comunque rimarca il rock harleyano con una voce graffiante e grintosissima senza esasperazioni halfordiane. I refrain accattivanti? Marchio di fabbrica, con una produzione al fulmicotone. AcDc ne abbiamo? Eccovi servita Turn me loose, con voce Lemmyana a fare da diversivo e gli immancabili cori tratti da un qualsiasi album degli Offsprings. Certamente super hard rock da urlo, questo album!
Qua e là fanno capolino dei cali di dinamica, ma giusto per prendere il fiato e lanciare ritornelli o assoli di chitarra strappa corde. Seguono sulla stessa linea le altre canzoni del disco senza apparenti cali di tensione, Takin a ride è più sulla linea del glam americano, tra Poison, Cinderella e Guns n’ Roses. Nei soli compare sempre una “leccatina” di chorus che non dispiace e personalizza il suono di Heber Pampillon. Leggermente sperimentale se paragonata al resto del disco “Ride Or Die“: possiamo ascoltare DK in una vesta canora diversa pur sempre accompagnata dal basso distorto, batteria pesante, riff presenti ma più educati e meno smargiassi. Non poteva mancare una cowbell in tutto il disco e allora eccovi “Star Spangled Fist Fight“,(molto simile a Dr. love dei Kiss N.D.R) title track che chiude l’album con la stessa attitudine di squallore, forse nel 2024 più di immagine che reale, e rock n’ roll sudato apprezzabile in questa band. Jeans strappati, macchie d’olio, bandanas e siete a tema!
Ivanhoe