Dune
Years of chains
I DUNE sono una thrash metal band con diverse influenze musicali tra le quali annoverano band come Testament, Metallica, e i Korn. Formatisi intorno al 2004 e in pausa nel 2007 all’apice della scena metal saudita, il quartetto è risorto nel 2021.
La band si è esibita in numerosi concerti della vecchia era SA METAL e hanno fatto il loro ritorno dal vivo alla prima edizione del Riyadh Inferno e del Riyadh Desert Rock Fest nel 2022, oltre a numerose serate metal al Soroor Music Centre e al Syrup Lounge. in “Years of Chains” in questo connubio tra musica e parole, I Dune attingono dalle loro esperienze di vita e al loro stile musicale per creare il loro caratteristico sound metal mediorientale.L’artwork dell’EP è stato realizzato dall’artista saudita Mamdoh Tawili ( il bassista della band), e rappresenta le lotte che tutti noi abbiamo, con parti del testo di ogni canzone che si riversano nella testa del teschio e poi dagli occhi e dalla bocca, una rappresentazione delle lotte e della spirale verso la follia e verso un luogo oscuro. Per quanto riguarda l’EP che si compone di sole quattro tracce, è un viaggio oscuro in soggetti e pensieri profondi influenzati dalla cultura saudita e dai traumi personali.
Years gode di una produzione davvero perfettase pensiamo che si tratta si una autoproduzione e ci consegna il vero suono della band che è molto potente e diretto tutto è davvero incredibilmente coeso e preciso. I quattro brani penso che siano solamente un assaggio di ciò che ascolteremo in futuro e certo è che questi pochi brani non sono sufficienti ma solamente per il fatto che quando arrivi alla fine dell’ultimo hai la voglia di averne ancora.Il brano d’apertura apre con una chitarra che arriva da lontano con un riff che potremmo definire desertico ma il tutto poi cambia con dei riff granitici e lancinanti e il tutto è condito da una voce cavernicola alla maniera di Tom Araya. Reject è il brano scelto come apripista, mentre Insidious colpisce dritto allo stomaco . Il bello delle canzoni dei Dune è che all’interno delle stesse sentiremo il brano cambiare tempo e ritmica aspetto questo che dona una certa varietà dei suoni .
Io mi aspetto da loro perché sono una grande band e non vedo l’ora di poter ascoltare un full lenght molto presto. Davvero consigliatissimi.
Stefano Bonelli