Malum

In nauseam

Il black metal da prima guardia dei norvegesi Malum (da non confondere cogli omonimi finlandesi) torna a mietere vittime con questo “In nauseam“,un disco come mamma Norvegia comanda,che esce a distanza di un anno dal debutto “Ad mortem” del 2022.Il black metal tradizionale atmosferico ed evocativo di questi Malum fa parte del caro vecchio stile nordico che conosciamo bene,una release grezza e maledetta in cui sono contenuti 37 minuti di black minimalista ed ispirato e che mai si spinge a velocità folli,ma che esalta i propri punti di forza con melodie epiche ed efficaci e con un cantato che è praticamente una sorta di scream molto cupo e monocorde.

La legge suprema del sound primitivo è in questo disco una prerogativa di base,visto soprattutto come suona la batteria,grezza lontana e con una grancassa cupa e a tratti indistinguibile,elemento che non guasta assolutamente quella che è la natura delle musiche proposte dai Malum;i 6 pezzi contenuti in questo lavoro,come anche l’immagine semplice e tetra della copertina,racchiudono in toto l’essenza della band in questione,e malgrado i pezzi durino in media 6 minuti il disco scorre via abbastanza piacevolmente.”In nauseam” è il primo full lenght e proprio per questo non credo che si possa parlare di una maturità artistica consolidata,anche se devo riconoscere che una certa coerenza musicale col predecessore c’è,ma non voglio spingermi ad affermazioni assolute visto la giovane età della band,quindi attendo almeno la release che seguirà per rendermi conto definitivamente della natura dei Malum.

Oggi stiamo a parlare di una band che oggettivamente non va paragonata a nessun’altra del genere,la personalità e il modo di fare black metal di chi sa da dove proviene e ne detiene gelosamente i segreti solitamente porta a buoni risultati,ognuna con le proprie idee e la propria attitudine,e secondo me anche questa release rientra perfettamente in quel modus operandi che ormai rappresenta un must nella musica estrema.Anche se non ci si barcamena follemente tra ritmi di vari tipi ed orchestrazioni infinite,i Malum tengono alta la bandiera del raw black metal con ritmi semplici ma con delle partiture di chitarra nettamente superiori a quelle del precedente Ep;melodie ora epiche ora struggenti,tutte rigorosamente mal plettrate(o quasi),sono l’anima portante di tutte le atmosfere tetre e sognanti che trovate in ognuna delle 6 tracce,tutte colme di uno spirito evocativo che vi sedurrà sicuramente e fin dalle prime note di “Into the vast horizon” passando poi dalle tradizionali melodie su mid tempos di “Futility of denial” a quelle da chiamata alle armi di “Agony II“,un pezzo con due ripartenze su tempi veloci molto forti.

Emptiness” invece è il mio preferito,gran bella melodia iniziale e giù di mid tempo da scapoccimento obbligatorio con la chitarra che suona senza sosta per 5 minuti e 15 secondi,come anche la successiva “To live is to suffer“,forse il pezzo più significativo di tutti,raw,disperato e stracolmo di un odio interminabile.Chiude il disco la title track “In nauseam” ovvero la “colonna sonora” perfetta di chiusura di una release che apprezzo tantissimo e che farà felici gli estimatori del black metal tradizionale senza fronzoli nè elementi terzi che tendono a snaturare l’enfasi e l’attitudine della band;non si tratta di un capolavoro assoluto ma sicuramente di un importante capitolo di una saga,quella del black metal norvegese,che sembra non finisca mai e che (per nostra fortuna) molto spesso ci stupisce con bands come questi Malum.

Up the horns!!!
Giusepe Musso

Hellstain Productions
Non disponibile

Into the vast horizon
Futility of denial
In agony II
Emptiness
To live is to suffer
In nauseam

E.F – bass, guitars
A.A – drums
E.T.S – vocals