Seth

La France des Maudits

I Seth arrivo al settimo Full-lenght per la Season of Mist in uscita il 14 Luglio.Attendevo con trepidazione l’uscita di questo disco, con un mare di aspettative dopo quello che ritengo tra i migliori dischi black metal degli ultimi anni, ovvero il precedente “Le Morsure du Christ” del 2021.

Un gruppo che continua a stupirmi e che nell’ultimo periodo di carriera sta aumentando notevolmente la qualità del prodotto a 360 gradi.Anche questa uscita dal titolo “La France des Maudits” continua sulla falsariga dell’uscita precedente.
La proposta è un black metal trascinante, feroce, ma anche atmosferico e con tratti epici.Ogni passo è un narrazione della Francia rivoluzionaria e battagliera, con ritmiche forsennate e melodie avvolgenti che ti trasportano in una dimensione musicale che parla sia con la suoni, ma anche con le immagini che questi rievocano.Una teatralità maestosa che non snatura una rabbiosa furia bellica anche grazie ad che la seziona ritmica assai convincente.Le melodie affidate alle chitarre creano questa aurea infernale che fa da linea comune su tutta la durata del disco e si insinua tra le violente sferzate ritmiche.

Il cantato graffiante, rigorosamente in lingua francese, si inserisce perfettamente in questo manifesto sonoro, dando esattamente la percezione di una voce che proviene dall’inferno.L’inserimento di elementi orchestrali permette di aggiungere una buona componente epica alla completezza di questa opera.Non mancano momenti più rallentati e riflessivi, come non mancano pregevoli momenti di puro black metal nel suo incedere violento e trascinante.Possiamo dire che si tratta di una sofisticata e ricca proposta, dove molti elementi di natura epico/melodica arricchiscano la base black metal che comunque risuona sempre preponderante.L’ambientazione in una Francia in pieno caos, con la rabbia che esplode nella terra e nei bassi fondi infuocati dell’inferno, in un attimo si è catapultati in questo scenario rosso fuoco con esplosioni di violenza ed eruzioni vulcaniche di melodie sinistre e maestose.

Un disco black metal che riesce ad assere una rappresentazione storica su un quadro d’arte, su cui si posano pennellate nere di brutale aggressività, ma anche colori sulle tonalità del rosso sangue a dare quel tocco di sinistra melodia a questo dipinto musicale.Otto tracce che sembrano dare vita ad un racconto che celebra la grandezza e la maestosità della rivoluzione e della guerra, ma anche le sue oscenità e follie.Rispetto al precedente disco la componente epico/melodica è stata arricchita, ma senza mai perdere di coerenza con la propria proposta e i riferimenti al genere di appartenenza.Questo disco sarà sicuramente adatto in sede live per un gruppo che sa essere molto teatrale e maestoso anche sul palco.

Non so se questo album sia superiore o meno al precedente, ma siamo sicuramente davanti ad una conferma di come questo gruppo sia ormai una garanzia per il genere.

Daniele Giudici

 

Paris des Maléfices
Et Que Vive le Diable !
La Destruction des Reliques
Dans le Cœur un Poignard
Marianne
Ivre du Sang des Saints
Insurrection
Le Vin du Condamné
Initials B.B. (Bonus Track)

Heimoth – Keyboards, Guitars
Alsvid – drums
EsX – bass
Saint Vincent – vocals (black lodge)
Pierre Le Pape – keyboards
Drakhian – guitars