The Hunting dog
We are
I Goriziani The Hunting Dog (cani da caccia N.D.R.)pubblicano il loro debutto discografico per la label Alka Records che arricchisce il suo roster di un gruppo che permette alla stessa di diversificare ancor di più la propria proposta musicale dove è possibile scegliere tra i diversi generi.Questo interessante duo è solo l’ultimo di tanti gruppi che ci mostra le sue indubbie capacità non solo perchè il duo italico si aggiunge ad una scena che sta diventando sempre cospiqua.We are è un titolo perentorio che definisce il loro essere senza infrastrutture e la musica indubbiamente arriva diretta e si rimane sopresi da ciò che abbiamo ascoltato in questo loro disco che si rivolge non solo al pubblico italiano ma anche ad un esportazione internazionale avendo scelto l’idioma inglese per le proprie canzoni.
Nella loro musica si denota una forte influenza verso un elettronica che guarda all’inghilterra soprattutto per la voce di Alba Nacinovich che ricorda quella di Annie Lennox e Bjork.In questo c’è un pò di tutto, dallo sperimentalismo Hunting dog all’elettronica ballabile di Click Clack. È un disco che si ascolta piacevolmente merito anche di una produzione accurata nei suoni e cui è stato conferito un equilibrio perfetto. Il duo in questo disco ma in altri che verranno si distribuiscono parimenti gli strumenti da suonare eAlba oltre alla voce suona anche chitarra sassofono percussioni ed il beatbox che per chi non è un modo di imitare le percussioni con la voce detto in soldoni, mentre il Marco Germini suona le tastiere le drum machine nonchè vibrafono e percussioni.
Parlando delle canzoni c’è da dire una cosa per quanto riguarda l’opener Synchronizing Cravings, la cui chitarra ha una distorsione zanzarosa che a me è piaciuta poco ma forse quel tipo di suono è stato usato per un fatto di produzione o per un contrasto musicale che nella mente degli Hunting in quel momento andava bene. Il brano Voodoo Wood ha la particolarità di essere stato inciso durante la gravidanza di Alba e la cosa si denota per il cantato molto dolce seppur correlato da evoluzioni raffinate che ne fanno uno dei brani più interessanti. La conclusiva Animal è un brano dall’elettronica spinta tanto che potrebbe suonato in un rave ma gode anche di suggestivi intrecci vocali. Un cenno grafico alla copertina mi sembra doveroso che esprime concettualmente con questo filo di lana rosso che sancisce l’unione che c’è tra i due e le macchine che usano, questo filo è presente in tutte le foto sia nel gate fold che nel retro copertina in una concettualità visiva dalla quale si evince questa unione perfetta.
Bene, in conclusione possiamo dire che questo We are si dimostra un debutto che tutte le carte in regola affinché vada per il verso giusto pur trattandosi musica elettronica de in alcuni punti non facilmente fruibile a parte questo quello che abbiamo ascoltato è di gran lunga un disco che ha superato a pieni voti la prova.
Stefano Bonelli