APAX
3ONVEGA
Luminol Records
(4 tracce | 18 min.)
“Mentre stavamo lavorando al nostro secondo LP ci siamo ritrovati con del materiale un po’ diverso rispetto a quello del primo, forse persino un po’ diverso da quel che stavamo cercando, ma che ci piaceva. Anzichè aspettare di avere in mano più pezzi abbiamo deciso di entrare in studio e fissare quanto avevamo, cercando di mantenerlo il più coerente possibile con lo spirito con cui era stato scritto: la scelta di un EP in questo senso ci è sembrata la migliore. Il titolo deriva da “Hapax/Apax legomenon”, che indica una parola o espressione che compare una sola volta nell’ambito di un testo, di un autore o dell’intero sistema letterario di una lingua. Ci è sembrato un titolo che riflettesse la natura un po’ inaspettata (per noi) di questi pezzi, oltre ad essere una parola il cui suono ci piaceva”.
Presentazione perfetta per Apax, il nuovo EP dei 3onvega, che esce a due anni di distanza dal debutto Kolorblocks. Pubblicato anch’esso da Luminol Records, Apax è nato da un’urgenza espressiva e da una schiettezza forti, tanto che il trio milanese non ha resistito e ha sentito di dover fotografare velocemente i quattro brani nati in maniera inaspettata, a partire da Vostok Mega Drive, uscito come singolo qualche settimana fa. Apax è un piccolo concept a tema spaziale, come sottolinea Alessandro Emmi (chitarra, loops), Lorenzo Fiori (basso) e Claudio Sambusida (batteria): “E’ lo spazio, inteso come cosmo, a fare da filo conduttore in tutto l’EP, in termini sia di immaginario che di suono – un’idea di spazio non realistica, fantascientifica e retro-futuristica, che guarda più ad oriente che non ad occidente. Tutti i pezzi, a partire dai loro titoli hanno un richiamo ad un immaginario di quel tipo: Vostok Mega Drive, Phantom Cosmonauts, Disco Black Matter e Arne Saknussem“.
Il power trio, nato dalla combinazione dei precedenti gruppi Sieve, Kandma, Eon, Stephane TV e Cinestesia, utilizza la metafora spaziale per innescare una componente visionaria nel proprio sound, ancora una volta a cavallo tra post-rock, progressive contemporaneo e math-rock, con più enfasi sulla componente prog e maggiore velocità. Registrato al NeCe studio di Piacenza come Kolorblocks, Apax è stato realizzato velocemente grazie alla chiarezza delle idee del trio, che ha lavorato puntando a un suono più naturale e organico, non eccessivamente moderno: anche la copertina, nello stile che ricorda il formato dei vecchi vinili jazz, richiama questo spirito.