Stormcrow
Path to Ascension
Terzo Full- Lenght per la band italiana Stormcrow in uscita il 31 maggio 2024 tramite Time To Kill Records. L’album è stato registrato e mixato da Carlo Meroni all’ADSR Studio di Milano e masterizzato da Magnus “Devo” Andersson (Marduk) all’Endarker Studio in Svezia.
L’artwork della copertina è di Arianna “Trollenskog” Carbone.Attiva ormai dal 1997 la band italiana propone per sua stessa definizione un Alpine Black Metal dalle tematiche appunto legate all’ambiente montano, la natura e i suoi legami filosofici con l’essere umano.Il primo singolo uscito “Ascension” contiene il doppio significato legato alla risalita della montagna nel senso fisico del termine e in secondo luogo il viaggio spirituale verso la consapevolezza di far parte di qualcosa di molto più grande di noi stessi.Il disco si presenta con nove tracce, la prima delle quali è un introduzione atmosferica che ci riporta subito in un mondo boschivo e montano, dopodiché ci si catapulta immediatamente nella narrazione musicale fino ad un piccolo intermezzo nuovamente d’atmosfera che ci prepara alle ultime gelide sferzate di questo album.
Musicalmente il gruppo abbraccia chiaramente le colonne del Black Scandinavo, le influenze sono chiare da una melodia che richiama i Dissection, ad una ferocia tipica dei Marduk, senza assolutamente dimenticare la glacialità degli Immortal.Gli Stormcrow hanno sicuramente un’ adorazione verso il passato, ma nonostante questo riescono ad essere personali e ad avere un identità ben definita e un sound proprio. Innegabile che stiamo parlando di black metal vecchia scuola di stampo atmosferico ed è impossibile non avere appigli dal passato.Nonostante questo il disco risulta fresco, la sezione ritmica molto trascinante è il motore di questo disco che ti avvolge con gelide melodie vorticose e ipnotiche.
Molto apprezzata personalmente la possibilità di sentire chiaramente le linee di basso, non sempre scontato in questo mondo, dando un tocco davvero interessante sia dal punto di vista del coinvolgimento musicale, sia da quello puramente ritmico.Altro punto a favore è la produzione, il suono arriva chiaro e ben definito con gli strumenti tutti al loro posto che si incasellano alla perfezione con il cantato. Il disco emana un forte odore old school, ma la produzione fa si che arrivi tutto in maniera pulita e chiara rendendolo un ascolto anche piacevole all’orecchio e mai confuso o di difficile comprensione. Consigliato agli amanti del genere e a chi ama il black metal del grande Nord, ma che non è solo ancorato ai fasti del passato.
Una proposta musicale che prende dal passato, ma può essere innegabilmente parte del presente mantenendo alta la fiamma nera.Il gelido ambiente alpino, le montagne aguzze coperte di neve e le ombre oscure dei boschi fitti di montagna sono egregiamente tramutate in musica con le fredde linee melodiche.Non mancano anche le improvvisazioni, i cambi di ritmo e soprattutto i cambi di atmosfera che riescono a dare quel tocco di unicità alla proposta musicale.
Daniele Giudici