Astral Fortress
Spawn to the stars
Arrivano al debutto discografico gli Astral Fortress band nata dalle menti di musicisti navigati come Talamandas già negli Holy Martyr e di Entharioth già con Shardana, The Blacktones.Questa unione ha fatto si che nascesse un meltingpot fatto di vari generi musicali melodic death e black metal old school con un nonché di avanguardia sperimentale .
Questa miscellanea radicata perfettamente negli novanta con i Voivod in bella mostra ci cattura l’attenzione vuoi per la freschezza del song writing e financo all’entusiasmo di chi è riuscito a creare qualcosa di interessante non solo musicalmente ma anche a livello testuale se vogliamo. I testi infatti sono ispirati da Lovecraft e dei racconti orrorifici nello specifico The Lighthouse e Rosmarys baby. Suggestiva anche la copertina realizzata da Amirt Fattabi mentre il logo è stato creato da Roberta Melone.
Il disco è composto da canzoni relativamente di lunga durata, infatti si va dalla title track di circa quattro minuti a Cosmic Void di undici minuti ma che prosegue in una suite composta da vari movimenti che ne fanno la traccia più intrigante. E quindi questa variegata forma delle canzoni fa si che l’attenzione di chi ascolta sia sempre presente durante l’ascolto di questo disco che non conosce cali di tensione merito anche di una buona produzione che ci permette di ascoltare il tutto nel miglior modo possibile.
Da sottolineare la grande prova che tutti i musicisti danno in questo debutto quando si dice che l’esperienza conta questo S.T.T.S. si ascolta che è un piacere in particolar modo mi è piaciuto il batterista Maze of Torment davvero ispirato e “discepolo” di Mike Terrana come influenza. Mentre il chitarrista Talamandas si sente che ha ascoltato Brian May per questa regalità che si avverte nel suo stile . Per quanto riguarda le tastiere che hanno un compito non meno importante nell’economia del disco sono suonate invece da Andrea Atzori
La conclusiva Gaia, è un brano eseguito per pianoforte molto suggestivo nel quale si avverte nell’espressività tutta la drammaticità che ne scaturisce il tutto circondato da un aura Chopeniana ed è eseguito dallo stesso Talamandas. Se questo disco Spawn to the star ha visto la luce è per merito dell’etichetta nostrana Elevate Records del patron Pino Magliani sempre attento a catturare prede che siano all’altezza della situazione e gli Astral Fortress sono una delle migliori band che ha nel suo nutrito roster.
Stefano Bonelli