Tetsuo

Dots

Gli italiani TETSUO pubblicano il loro secondo disco dal titolo Dots per la Hypershape Records in uscita il 13 Aprile 2024.

Catalogare la band in un genere definito è alquanto complesso.Nonostante il gruppo si ritenga appartenente alla corrente post-metal, sono innumerevoli le influenze e le contaminazioni presenti nel loro sound.Non mancano le influenze, dal post-hardore al post-rock, passando al  noise anni 90, con melodie e atmosfere che strizzano l’occhio anche al mondo del black e al doom.Già nel precedente lavoro era evidente la voglia di sperimentare suoni e mondi molto differenti tra loro e creare un amalgama complessa e intricata.In Dots il gruppo non perde assolutamente questa spinta verso un’ampia sperimentazione e una ricerca profonda nel suono e nelle atmosfere.

La pesantezza nel sound è amalgamata ad una melodia malinconica che colpisce diretta l’anima dell’ascoltatore.La band, descrivendo il proprio disco ha commentato:
“‘Dots’ è una storia di routine. Ogni canzone di “Dots” è nata un venerdì sera, quasi alla stessa ora, durante le nostre prove, nella stessa location. ‘Dots‘ è il risultato di un’evoluzione sonora in cui tutto intorno rimane lo stesso: stesse birre, stessi whisky, stessi volumi, stesso modo di pensare ai riff, stesse aspettative su ciò che stiamo facendo, dando il massimo in ogni circostanza.  .. sempre uguale, sempre diverso…”.

Dalle note di questo disco si svolge un autentico viaggio dell’anima e il concetto di routine citato dalla band è tanto di più indicato si potesse trovare.La monotonia della vita come un moto ipnotico che ci trascina, tramutato in musica con ritmiche cadenzante che si ripetono e melodie che fanno scorrere nelle vene quel senso di malinconia che ti lascia la vita fatta di ripetute situazioni quotidiane e quel senso di incompiutezza che ci affligge.La ritmica la fa da padrone per tutta la durata del disco alternando ritmi lenti e cadenzati ad accelerazioni e l’elevata distorsione di basso e chitarre rende ancora più profondo l’ascolto e imprimono un accento sul messaggio che traspare da queste note.

La voce cavernosa del cantante rimane costante per tutta la durata del disco creando un filo conduttore da inizio alla fine.Nonostante la tematica sia la ripetitività della vita non mancano assolutamente frequenti momenti di imprevedibilità che saggiamente vengono inserite tra le ritmiche incessanti.Widening The Circle, ad esempio si apre con un suono elettronico e ipnotico che si aggancia alla successiva sezione ritmica più lenta e cadenzata di matrice doom che a momenti alterni lascia lo spazio ad un ritmo sempre più violento.I cambi di ritmo e le accelerazioni che si alternano sembrano voler comunicare una via di uscita a questa ripetitività mentre la melodia accentua lo stato di malinconia che impregna il disco in ogni sua parte.

Non è sicuramente un disco dall’ascolto immediato, ma in questo caso non è certamente un punto negativo.
Anzi un ascolto attento e prolungato permette la totale immersione nel disco e nelle sue atmosfere  necessarie a cogliere, ad ogni ascolto, nuove e diverse sfumature in questo viaggio cupo e malinconico nella incessante ripetitività della vita.

Daniele Giudici

Only An Illusion
Lies And Mirrors
Pain And Lies
Widening The Circle
Dots
Loneliness And Suffering

Julian – vocals
Enrico – drums
Claudio – guitars
Stefano – guitars
Paolo – bass