Barrus
The Kids
The Kids, ufficialmente in uscita per la prossima primavera, è il nuovo lavoro del chitarrista e produttore musicale polacco Rafał Lipka che si cela dietro lo pseudonimo di Barrus.
La sua carriera artistica comincia nel 2010 con il gruppo metal-trash degli Eyewash che si scioglie nel 2018 e da li Rafael ha avuto la possibilità di lavorare ai suoi progetti da solista. Il primo risultato discografico è stato, nel 2020, l’interessantissimo album “DPDR”, contenente sei lunghi brani strumentali di rock atmosferico e progressivo.In questo nuovo disco, Rafaele aggiunge alla musica la sua voce rendendo le tracce molto più profonde ed emozionanti. Le tracce sono nove e le tematiche dei testi affrontano la paura, l’abbandono ed il dolore con la speranza di trasformare le stesse in calore, amore e comprensione. La musica di conseguenza è alquanto oscura e misteriosa sublimandone i testi.
L’opener Dream Bible, perfettamente in linea con quanto sopra scritto, ad un arpeggio continuo e quasi mistico unisce una batteria cadenzata e la voce di Rafael che galleggia sulle ritmiche del brano che sul finire diventa quasi psichedelico ricordando le allucinazioni dei Van der Graaf Generetor. The Kids, che da il titolo all’album, resta a metà tra l’alternative/indie rock continuando sulla falsariga della precedente traccia. Siarka e Zgliszcza sono due brevi frammenti sonori che introducono a Wilk, il pezzo piu’ bello del cd, che tra l’altro costituisce il singolo precedente all’uscita dell’album ed è stato edito anche su YouTube con un bellissimo video. Con le successive quasi totalmente strumentali, Brak, Ghost e The Barrus, il disco entra nelle atmosfere tipiche dei Lunatic Soul del connazionale Mariusz Duda.
Postrain chiude degnamente l’opera riportandola sui binari iniziali sui quali avevamo iniziato il viaggio sonoro. E’ sicuramente un album molto bello, triste e riflessivo. La musica qui racchiusa ci riporta ad alcuni dei lavori di Riverside e Anathema. Gli arrangiamenti sono essenziali e orientati soprattutto alle chitarre molto liquide e ad una ritmica quasi impercettibile ma sempre presente. Disco consigliato!!!
Massimo Cassibba