Whalesong
Leaving A Dream
Nelle nostre recensioni e non solo si dice spesso che non troviamo originalità in ciò che fanno i gruppi che ascoltiamo. Oggi posso certamente dire che questo concetto è stato stravolto per sempre, e credetemi per favore non sono impazzito anche se in questi giorni ho avuto un attacco febbrile per via del caldo incredibile.
Mi è arrivato un gruppo davvero pazzesco si chiamano Whalesong e vengono dalla Polonia paese che ha avuto modo di dimostrare più volte la validità dei suoi musicisti soprattutto nel progressive se avete pensato ai Riverside avete pensato giusto a loro e non solo si aggiungono appunto questi incredibili Whalesong che raggruppano nel loro stile diversi generi musicali questo nuovo lavoro il terzo della loro discografia è intitolato Leaving a dream, pubblicato da Zoharum in collaborazione con Old Temple.
Il disco doppio contiene oltre 120 minuti di musica in un insieme nel quale la band ha voluto mischiare le carte realizzando qualcosa di davvero sorprendentemente speciale.Una sorta di flusso di coscienza senza fine, un cinema sonoro per tutti coloro che amano perdersi nell’ascolto. Al disco in questione hanno partecipato numerosi musicisti hanno partecipato numerosi ospiti di rilievo, tra cui Attila Csihar (SUNN O))), MAYHEM), Steve Blanco (IMPERIAL TRIUMPHANT), Wukir Suryadi (SENYAWA) e molti altri grandi musicisti, come il vibrafonista Tomasz Herisz, il sassofonista Aleksader Papierz o il pianista Miro Snejrd degli HERR LOUNGE CORPS.
Whalesong è un collettivo sperimentale di Tarnowskie Góry e per anni è stata la band principale di Michał Kiełbasa (Grave of Love, Lugola, Harmony of Struggle, NHC). Sebbene il lavoro del gruppo sfugga a ogni possibile definizione e categorizzazione univoca, nella loro produzione si possono trovare riferimenti a generi come l’industrial, il noise rock, la no wave, il drone, il jazz e il post rock e quindi è davvero difficile trovare la giusta collocazione perché potremmo inserirlo nel metal estremo o in un altro ambito tranquillamente senza tema di sbagliare e questo potrebbe essere un bene oppure un male per noi che vogliamo a tutti i costi etichettare un disco.
Nelle loro composizioni, che spesso durano diversi minuti e almeno un paio oltre 20 vedasi From The Ashes e shekissedmewithhervenomouslips, attaccano con peso, dinamica e frasi ipnotiche, schiacciando con un suono di chitarra potente, a volte persino travolgente, che è costantemente accompagnato da un ritmo tribale, meccanicamente battuto.
Per questo, i musicisti si avvalgono sia di strumentazione classica “rock” che di quella più anticonvenzionale, da vari tipi di percussioni, come gong, dulcimer, campane tubolari, mellotron e persino oggetti di uso quotidiano, elementi di ferraglia, alcuni pezzi di lamiera o seghe circolari. Finora il gruppo ha avuto l’opportunità di lavorare con artisti come Thor Harris (Swans, Wrekmeister Harmonies), Wacław Kiełtyka (Decapitated, Machine Head) e Aleksander Papierz (Sigihl), tra gli altri.
Se avete voglia di ascoltare qualcosa di particolare penso che i Whalwsong facciano al caso vostro con l’unica conditio mentalis di essere aperti ed accoglienti verso quello che ascolterete.
Stefano Bonelli