Baba!Yaga! Baba!Yaga!
Ancora una volta i nostri amici della Luminol Records (etichetta discografica molto attiva nella continua ricerca di artisti che spaziano in tutte le contaminazioni del prog-rock mondiale) fanno centro!
Gli australiani Baba! Yaga! sono un concentrato di sperimentazione musicale permeato su una musicalità tipicamente prog psichedelica. Già al primo ascolto questo loro album di debutto è sorprendente e particolare nei ritmi incalzanti e negli stili musicali che si rincorrono e si sostituiscono tra loro con impressionante facilità. La base è indubbiamente un progrock anni settanta ispirato e riferito chiaramente alle sonorità di gruppi come Gentle Giant, Curved Air e Jethro Tull in primis con un pizzico dell’insana follia di Frank Zappa. Quindi un prog con influenze folk, blues e heavy. La bravura del gruppo sta nel far convivere queste chiare influenze con sonorità dirompenti che sfociano in altre piu’ vicine all’heavy rock fin quasi al punk. I Baba!Yaga! sono un quintetto costituito da musicisti alquanto esperti e noti in Australia, grazie alle loro esperienze pregresse in questo progetto riescono a far convivere tutte le loro capacità compositive e partendo da un’idea musicale legata al prog di base, il gruppo mixa ritmi pulsanti con fughe di violino e pianoforte creando un mood coinvolgente.
L’opener Waltz of Wrath è l’esempio piu’ chiaro di quanto sopra evidenziato, il suono algido del pianoforte di Cara Teusner Gartland in controaltare al caldo ed infernale violino di Madeleine Antoine interagisce con batteria e chitarra creando tre minuti incredibili. Look Out! (He’s Behind You), seconda traccia, viene eseguita proprio seguendo i canoni del maestro Frank Zappa (voce sgraziata e urlante compresa). Horse Pyramids riprende il mood dell’opener fino ad un minuto dalla fine quando il violino si stoppa ed insieme alla chitarra elettrica cambia il ritmo e da origine ad un grande momento post-punk. L’ombra di Frank Zappa aleggia anche sulla successiva Cell Door. Con Mind a Mantra il sound diventa ancora piu’ sperimentale e si avvicina tantissimo allo stile di David Cross, eccezionale violinista dei King Crimson. Le leggende persiane sui loro regnanti e i loro cavalli sono i protagonisti della strana Xerxes 1 Tigris 0 che fa da prologo alla zappiana Mukaradeeb Wedding Party. Gli ultimi due pezzi Good Inside e la lunga bellissima ed intensa Tent City concludono degnamente il cd.
Il pathos e le ricche emozioni di questo lavoro sono uniche, si tratta di un di un disco molto particolare che alterna sonorità distorte ad altre melodiche ma i riferimenti musicali ispiranti già citati non possono creare dubbi sulla qualità del presente album. Baba! Yaga! sicuramente promossi a pieni voti.
Massimo Cassibba