Red Sun Atacama

Darwin

Con mia grande sorpresa mi ritrovo per le mani questo secondo disco dei francesi Red Sun Atacama che suonano sorprendentemente almeno per me, un doom stoner desertico con forti tinte psichedeliche. Ho detto con grande mia grande sorpresa perché non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte ad  un gruppo di siffatta maniera.

Personalmente  ho sempre snobbato la scena francese forse anche come rivalsa nei loro confronti visto anche che da parte loro hanno sempre snobbato noi un po perché come si dice in questi casi i francesi c’hanno la puzza sotto il naso.Ignorando invece  che da quelle parti ci siano band come i Red Sun Atacama.Solo per farvi capire la mia ignoranza  per la scena francese io conobbi all’epoca i Trust dove militava  un certo Nicko mc Brain batterista degli Ironmaiden poi li finisce la mia conoscenza.Gli Atacama si formano a Parigi (chi l’avrebbe mai detto), nel 2014  ed un anno dopo circa sfornano il primo lavoro Part 1 , si fanno subito notare per delle esibizioni  violente ed estreme  con un suono ruvido e diretto fuori da ogni stilema razionale.Quest’anno è la volta di Darwin nuovo disco che possiamo considerare tranquillamente un EP componendosi di sole sei tracce tutte volte ad espletare la particolarità della loro musica fatta come detto all’inizio di suoni se vogliamo ancestrali con la chitarra  a macinare riff ora violenti ora lenti come vuole il doom, e Vincent Hospital tira fuori sonorità desertiche e psichedeliche che inevitabilmente mi riportano ai Pink Floyd primordiali ed in questo senso è come se la psichedelia floydiana si unisse alla pesantezza ed asfitticità dei primi Black Sabbath.

Leggendo la track list mi imbatto in un titolo Echoes e subito penso sarà la cover ? invece no trattasi di uno dei potenti del disco con un attacco al cardiopalma  il trio che ci da giù come se non ci fosse un domani.La voce in tutti i brani forse mi risulta  un po lontana rispetto agli strumenti ma forse essendo parecchio effettata da quest’impressione ma tuttavia il risultato e davvero ottimo. La cosa di questa canzone è che all’improvviso si placa e tutto diventa fumoso tanto che mi vengono alcune cose dei Led Zeppelin ma è appena un attimo perchè si viene travolti  di nuovo dalla velocità tipica del doom, con Vincent Hospital che  segue un assolo da paura con il wahwah in pratica il pezzi più del disco .

La conclusiva Ribbons fa il paio con Echoes  per quanto riguarda i pezzi belli del disco, non foss’altro per il fatto che esso è composto da riff  semi veloci con la batteria Robin Caillon a dare il giusto tempo all’andamento dinamico del brano stesso , il brano che ha il difficile compito di chiudere l’album finisce in un modo inaspettato che non vi dirò per lasciarvi la sorpresa . nella parte centrale dee pezzo la band si scatena in un improvvisazione  quasi settantiana .La produzione del disco rispecchia in toto quello che la band ha fatto i suoni sono tutti ben definiti sebbene il pieno potrebbe chi produce  a sbagliare le frequenze , tutto invece si ascolta benissimo e dona all’ascoltare una band che sa suonare veramente e che magari con del fumo in una mano un bicchiere di wiskey nell’altra ed una poltrona ed il tutto al buio, penso che uscirà fuori la vera essenza dei REd Sun Atacama

Se volete un consiglio non fate come me andate il campanilismo ed immergetevi in  questa musica davvero davvero incredibile e sarete portati in un’altra dimensione.

Stefano Bonelli         

 

Track List:

11-CH
Furies
Antares
Echoes
Revvelator
Ribbons

Clément Márquez – bass, vocals
Robin Caillon – drums, percussions
Vincent Hospital – guitar

Guest:
Amaury Sauvé – additional percussions on Furies, Antares, Echoes, Revvelator and Ribbons.