DREAM THEATER

40TH ANNIVERSARY TOUR, Palazzo dello Sport, Roma, 26/10/2024 Articolo a cura di Fabio Podeschi

 “Sogno di una notte di mezza  estate”
Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l’ostacolo,  quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte  quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci  trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la  vita ai nostri tormenti.( Tratto dall’Amleto di William  Shakespeare)

Intro dettata dalla surrealtà della serata dove le grandi  aspettative del ritorno di Mike Portnoy per molti fan  anzi quasi tutti un sogno che finalmente si è realizzato  nelle più rosee aspettative e la quadratura del combo si  è conclusa. Ringraziando infinitamente MC2 live nella  cortese disponibilità del boss Jacopo Casati per aver  potuto assistere a questo eccezionale evento “è la  prima volta che li vedo dal vivo”.Ma ora entrerete come in un sogno e vi sceglierete poi con un gran sorriso

Oltre al ritorno di  Mike Portnoy  e anche il ritorno di  me medesimo come reporter e recensore allontanatomi  per due anni dalle scene per motivi personali che non vi  sto a spiegare e come  Mike  the mastermind of  drumming non vi deluderò…. La serata è umida a tratti  calda, il parcheggio non si trova, tantissima gente che gira come i dannati nell’inferno  di  Dante Alighieri  alla ricerca di un posto per l’auto, alla fine per puro  caso troviamo io ed altre due macchine con persone un  parcheggio a  Viale dell’Oceano Pacifico di fronte  all’azienda Verisure e via di salita ripida per Via  Australia, costellata di ville costosissime quasi una cosa  immaginaria non sembra nemmeno  Roma  ma quasi Seattle.

Arrivato in biglietteria mi consegnano il  biglietto con il pass varco A6 fila L centrale , faccio la  fila con altri fan incontro un mio coetaneo è la terza  volta che li vede dal vivo, io ho tutto di loro ma è la  prima per me, si percepisce entusiasmo da tutti, alla  fine entriamo nei corridoi pulitissimi, emozione che  trasuda, il concerto sta per iniziare il gruppo inserisce  come intro  Prelude (Bernard Herrmann song)  (Psycho Main Title) , ancora c’è da camminare si  trova il varco per entrare e tra un enorme ovazione  verso tutto il gruppo ma soprattutto nei confronti di  Mike,  che primeggia con la sua scintillante  Tama  a tre  casse iniziano le danze con  “Metropolis Pt. 1: The  Miracle and the Sleeper”  dal capolavoro  Images  and Words  da cui attingeranno solo due brani uno per  l’apertura e l’altro per la chiusura dello show, più una versione demo nella prima parte dello show ma per come hanno distribuito lo spettacolo, va bene perchè la  scaletta sono una perla dietro l’altra. Anche se  l’acustica all’interno del  Palazzo dello sport  non è il  massimo, fonici ma soprattutto i musicisti fanno i  miracoli e si sente,  James  sfodera una voce micidiale  Petrucci  è lì l’axe man segue passo passo tutto, il  metronomo  John Myung  al basso e il maestro  Jordan  Charles Rudess  è lì presente e si sente. Lo show è  diviso in tre atti come a teatro. I brani sono attinti

Da Metropolis part 1/Metropolis Part 2 /Awake/Octavarium/Distance Over Time/Once  in a Live Time(Falling into Infinity different  version live)/Systematic Chaos/Train Of  Thought/Night Terror/The Spirit Carries  On/Images And Words (Demo)/.

E’ uno show  molto duro molto metal molto in your face che  propongono ci sono molte parti prog ma è il metal con  la  M  maiuscola che la fa da padrone. Dietro di loro un  maxi schermo dove vengono passati spezzoni video  d’immagini con ciò che propongono che si sposano  perfettamente con la musica che suonano riportando a  quelle cose di psichedelia anni 70 quasi un viaggio un  trip naturale. Le doppiette che propongono sono una  combo  Act I: Scene Two: I. Overture 1928,Act I:  Scene Two: II. Strange Déjà Vu,  palato fino per  estimatori del gruppo emozione con gente che risponde  ad ovazione. L’outro di  The mirror  e la piovra  Portnoy  si sente insieme a Myung , un piacere per le  orecchie per i suoni cristallini.  Panic Attack  una  macchina che ti travolge In your face e la voce di  James  sempre più incisiva dove il maestro  Rudess  avvolge l’involucro della sua voce qui in quel periodo  sicuramente amavano i  The Muse  perchè c’è tanto di  loro in questo brano ma il top.  

Barstool Warrior  il  miglior brano tratto da  Distance Over Time,  un vero  tributo al prog metal nessuno di loro lesina classe.  Tocca poi alla versione demo Di  Hollow Years  accompagnata da mani che si muovono e luci di  telefonini accesi a mo ‘di concerto di  Brian Adams  nei  lenti, molto emozionale con coppiette che si  abbracciano. Si chiude la prima parte dello show con  due mazzate di technic prog metal con  Constant  Motion ( quasi un tributo nella voce di  James a Master of Puppets dei Metallica)  e  As i Am  ed in  chiusura un tributo al prog con  Dance of the Dream Man  prima del congedo del  congedo di 20 minuti nei quali compare un video anni  70 con un’animazione sui popcorn accompagnata da  Angelo Badalamenti & David Lynch .

Si ricomincia con  Night Terror  anteprima del nuovo  disco in uscita dei Dream Theater  , si sente che ancora  il combo ha da dire.

Testo brano  Night Terror:

Terrore notturno Ragni che cercano riparo Svaniscono con l’alba Scompaiono al sorgere del sole. Quando la luce del mattino risplende Martire sacrificale  Vittima vestita di bianco Diretta al massacro .Gli angeli piangono per lei questa notte Verso la croce  Al rogo Verso i leoni Sulla ruota mi spezzo  Mi spezzo Terrore notturno  Isteria Prova del fuoco notturna Occhi spalancati ma non  riesco a  vedere La mente sveglia Il corpo a riposo. Alla deriva attraverso le transizioni del sonno  Stato di confine Nuotando tra le onde.Condizione di sogno sensoriale Senza preavviso  Cado nel pozzo senza fondo La carne striscia.  Ho bisogno di uscire da questo inferno con gli artigli Con  la spada Sulla ruota Che si contorce nel vento Trafiggere il silenzio Con un urlo  Perché non riesco a ricordare nulla?
Niente? Terrore notturno  Isteria Prova del fuoco notturna  Occhi spalancati ma non riesco a vedere Terrore  notturno  Isteria Prova del fuoco notturna  Occhi spalancati ma non riesco a vedere. Terrore  notturno Isteria Prova del fuoco notturna Occhi  spalancati ma non riesco a vedere Non riesco a vedere).

Brano che trasuda il terrore notturno delle donne  condannate al rogo dalla santa inquisizione nel 1179  nel nuovo continente ove i patriarchi Americani  facevano da padre e padrone ed i ragni nel letto  rappresentano le torture a cui erano condannate  ingiustamente. La prova del gruppo è notevole se  l’album è come questo brano sarà sicuramente da  Buy  or Die,  infatti qui tutti i  Dream Theater  sembrano  particolarmente ispirati a nuova vita scorre una linfa  come quando uscì  Images and Words  ma più cupa a  tratti ricorda cose del compianto  Warrel Dane  e dei  suoi  Nevermore.  Alle 21:45 mentre sta per iniziare  This is the Life  brano sentito e bellissimo tratto da a  Dramatic Turn of events,  lo show viene interrotto  improvvisamente al secondo minuto sembra che i  musicisti dal palco non vedano nulla come è successo  ad altri show recentemente, invece all’occhio di  James  La Brie  non sfugge nulla e ferma lo show perchè tra le  prime file uno spettatore si sente male e lui  ripetutamente chiede l’intervento dei soccorsi medici,  altrimenti non avrebbe ripreso lo show, veramente un  grande uomo tanto di cappello. E quando riparte il  brano dopo che i soccorsi portano via quello spettatore  mettendolo al sicuro con  Petrucci e James  che la  fanno da padrone, l’effetto è ancora più emozionale e  non fa che alimentare l’amore che il pubblico ha verso  questi ragazzi, che se chiudo gli occhi ed ascolti il loro  suonare sembrano quelli del 1992.

Poi  Under a Glass  Moon  non c’è bisogno di presentarla un tripudio al prog  metal più puro. C’è poi la drammatica  Vacant  forse  l’unico brano trascurabile della serata, ma è quasi un  calmarsi per un attimo del movimento che c’è stato nel  precedente brano,  James  e il maestro  Rudess  sempre  insieme all’unisono uno la prosecuzione dell’altro.  Chiude con la doppietta il secondo atto con la  strumentale  Stream of Consciousness  qui  Myung  al  basso  è onnipresente ed onnipotente, segue  la lunga  intro settantina di  Octavarium  dove uno sconfinato  Petrucci  e  Rudess  la fanno da padroni come un  tributo agli immensi  Pink Floyd  anche se a tratti in  Petrucci  sento qualcosa di  Brian May  si sembra quasi  Bijou  del capolavoro  Innuendo . Insomma quest’uomo  che se ne voglia o no è il  chitarrista  con la  C anzi G ( Guitarist)  maiuscola e tocca le corde del cuore con il  suo tocco.

Sembra che lo show sia finito ma la gente  non si alza ancora a parte una persona, che ho visto  non molto lontano andare via perchè c’è tempo ancora  per la doppietta  Act II: Scene Six: Home  dove ci mostra un notevole assolo di batteria Mister Mike  Portnoy  prima della chiusura con  Act II: Scene  Eight: The Spirit Carries On,  dove anche qui vogliono  come dare un tributo al capolavoro  The Wall dei Pink Floyd  . Ma non è ancora finita….. e la chiusura  l’abbiamo con una cannonata come quella di  mezzogiorno ma siamo quasi vicini alle tre ore suonate  un record per una band in cui i componenti vanno  verso i 60 anzi  James  ne ha ben 61 per tre ore non è  da poco è un dono del  Dio Apollo  che ha toccato la  sua ugola e la resa immortale.

E solo lui può chiudere  lo show con un’esplosiva  PULL ME UNDER  ancora più  potente dato che hanno accompagnato tutto il brano gli  astanti del pubblico e cantato i cori a squarciagola  compreso il sottoscritto che emozione vederli in  formissima anche dopo queste ore ed un  James  che  saltava in alto facendo addirittura una spaccat. Lo show  si chiude con un enorme applauso con la gente in piedi  a dimostrare che loro I  Dream Theater  ci sono ancora  e dall’anteprima del nuovo brano se è come il resto  avremo una piacevole sorpresa, loro ringraziano il  pubblico con un inchino coinvolgendo anche il tour  manager sul palco accompagnando l’uscita degli  spettatori con  Singin’ In the Rain(Arthur Freed &  Nacio Herb Brown)  di sottofondo. Ragazzi che dire  grazie di esistere e grazie ancora a chi mi ha dato la  possibilità di essere presente, è stato uno show  memorabile dove da quello che si capisce anche se il  locale non aveva acustica all’altezza, è stato superato  questo ostacolo da questi cinque eroi e dai loro  ingegneri del suono che hanno reso questo show  eccelso.  

Setlist
Act I  Prelude (  Bernard Herrmann song) (Psycho Main Theme)
Metropolis Pt. 1: The Miracle and the Sleeper      
        Act I: Scene Two: I. Overture 1928
Act I: Scene Two: II. Strange Déjà Vu
 The Mirror  (with ‘Lie’ solo outro)
 Panic Attack
 Barstool Warrior
Hollow Years
( ’96 demo version. With keyboard and Guitar solo intro
)
Constant Motion  
As I Am       
Dance of the Dream Man
( Angelo Badalamenti & David Lynch  song) (20 minutes  intermission)
Act II
 Night Terror
 This Is the Life
( Interrupted and started again due to a fan fainting)
 Under a Glass Moon
 Vacant
 Stream of Consciousness
 Octavarium
(w/keyboards solo as intro
)

Encore:
        Act II: Scene Six: Home
( w/drum solo as ending)
        Act II: Scene Eight: The Spirit Carries On
Pull Me Under
Singin’ In the Rain  ( Arthur Freed & Nacio Herb Brown  song)

Members:
James La Brie
– lead vocal
John Myung – bass
Mike Portnoy – drums/additional vocals
John Petrucci – guitar/additional vocals
Jordan Rudess :keyboards