Dear

Mon Turin

Artista d’origine piemontese in quel di Torino Davide Riccio in arte Dear  pubblica  finalmente il suo agognato lavoro. Agognato perché ha dovuto aspettare questo suo sogno rappresentato da quest’opera che lo ha rincorso durante un lungo periodo della sua vita.

Io penso che quando un artista riesce a raggiungere un suo sogno tra le varie vicissitudini che lo hanno ad abbandonare più volte la realizzazione di questo progetto dove egli ha messo tutta la sua anima comprensiva di influenze classiche cha vanno da Stravinsky Bartokj Prokofiev Shostocokovic Ravel Debussy Hindernith e Satie. In tutto ciò lui si considera un outsider ed effettivamente lo è, essendo musicalmente influenzato in modo cinematografico da alcune cose di Ryuichi Sakamoto. Anche nel modo di cantare Davide Riccio mostra non solo di essere influenzato dai japan di David Silvian ma anche da Syd Barret per una sorta di somiglianza di una buona dose  di follia che inevitabilmente  si avverte ascoltando quest’opera.

In Mon Turin si racconta in musica l’amore di Davide Riccio per la sua città  nota ai più per essere come la punta di un triangolo magico che comprende Praga e Lione.Ma oltre a questo la conosciamo tutti per i suoi dolci trai quali spicca il famoso gianduiotto.Parlando del disco ci troviamo di  fronte ad una vera e  propria opera che comprende ben 20 brani che quindi comporterà da parte vostra  un ascolto impegnativo facilitato anche dal fatto che le composizioni sono tutte abbastanza brevi  ed arrangiante in modo tale per rendere più semplice  l’impresa. Si si tratta sempre di musica classica per come è concepita ma non è così cervellotica come potrebbero essere le composizioni di musicisti contemporanei che abbiamo citato pocanzi  quali in primis Stravinsky o Shostacovic.Malgrado si tratti di composizioni concepite solo per pianoforte in occasione  della registrazione di quest’opera  prima  sono aggiunti altri suoni per ammodernare il tutto e rendere piacevole l’ascolto di un disco che altrimenti sarebbe stato difficoltoso, essendo il disco quasi del tutto strumentale fino alla traccia chiamata Lied  (Locutiondes Pierrots).

I brani cantati danno all’ascoltatore la sensazione di trovarsi in un teatro ambiente suggestivo e ideale per il genere proposto, l’interpretazione vocale è di alto livello essendo possedute quasi da un lirismo classico ma con intenzioni moderniste. Mi è piaciuto molto la traccia Silent Light (Bejwel the night), soprattutto quando il pianoforte e le  parti corali del pezzo vengono accompagnate dal Theremin strumento incredibile che mi ha sempre affascinato tutte le volte che ho avuto l’occasione  di ascoltarlo. Questo Mon Turin è un disco che si ascolta molto bene avendo una buona produzione soprattutto quando entrano le parti vocali si lasciano apprezzare davvero molto e non si perde nulla del range vocale sia quando arriva  nella parti basse  sia in quelle alte. La sorpresa che non ti aspetti ci arriva quando inizia  Da Quarto a Torino che è inaspettatamente è cantata in italiano da Davide Riccio che ha una timbrica molto vicina a quella di Fabrizio de Andrè . Mon Turin è un disco che tutto sommato si fa ascoltare fino alla fine malgrado abbia una durata che si avvicina agli ottanta minuti ma che  scorrono via senza troppi patemi d’animo anche per via di varietà dei brani  che ci permette di spaziare in lungo e largo nella mente di Davide.

Certo un impegno d’ascolto è comunque richiesto essendo un disco per pochi e quindi qualcosa che non si ascolta in radio almeno dai network anche perché non è un disco che abbia l’fairplay adatto: malgrado questo mi sento vivamente di consigliarne un ascolto attento ma che senza dubbio vi farà aggiungere una crescita mediatica intelligente e per nulla scontata.

Stefano Bonelli

OUVERTURE – baroque and roll, buongiorno signora maschera
NOTTURNO – nocturnal, a walk under porches
JAZZ – un treno per Torino con la valigia di cartone
PAVANA – cit Turin il piccolo Parigi
VALZER – camminavo ogni giorno per Torino
RONDO’ – le giostre in piazza vittorio
PASSACAGLIA – l’oltre uomo a Torino
BERCEUSE – la capra nella neve, la tragedia dello statuto
MORESCA  – assalto all’angelo azzurro
TEMA E CONTRASTO – per alfredo casella
Blues per il comandante diavolo
Marcia dei 40000 colletti bianchi
BAGATELLA – pensieri sulla tomba di isa bluette
ELEGIA – la fontana angelica
HABANERA – come tu non mi vuoi
LIED – locutions des pierrots
Silent lights bejewel the night
Letters from turin
Da quarto a torino
Quando il bambino era bambino

Davide Riccio – Tastiere  e pianoforte